Burghiba, Habib

nome italianizzato dello statista tunisino Bū Rqība al-Hbīb (Monastir 1903-2000). Figlio di un ufficiale, si laureò alla Sorbona in legge e scienze politiche e, tornato in Tunisia, s'impegnò nella vita politica. Nel 1934 fondò il partito Neo-Destour; imprigionato più volte, consolidò il partito e il proprio prestigio personale con un programma di massiccia partecipazione popolare al potere. Nel 1956, sotto la pressione interna e internazionale, la Francia riconobbe l'indipendenza tunisina. Artefice principale fu Burghiba, che nel 1955 era tornato trionfalmente in patria dopo una ennesima detenzione. Vinte le correnti più estremiste e panarabe del Neo-Destour, egli divenne primo ministro nel 1956 e l'anno dopo presidente della Repubblica (carica ratificata a vita nel 1974). La modifica dell'assetto politico dell'Africa settentrionale, concomitante alla vittoriosa rivolta algerina, indusse Burghiba a pretendere da De Gaulle l'evacuazione della base militare di Biserta. Nel 1975 ospitò a Tunisi la prima Conferenza panafricana sulle “vie africane al socialismo”. Nel 1978 l'Unione Generale dei Lavoratori Tunisini (Union Générale des Travailleurs Tunisiens, UGTT), impegnata a perseguire una linea di maggiore autonomia rispetto al regime e al Partito Socialista del Neo-Destour, si scontrò con Burghiba; sanguinosi disordini si ebbero a più riprese negli anni successivi. Il 7 novembre 1987 Burghiba fu destituito.

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