Buero Vallejo, Antonio
drammaturgo spagnolo (Guadalajara 1916-Madrid 2000). Con le sue opere, ispirate da una profonda preoccupazione d'ordine morale, si è rivelato il commediografo più significativo del secondo dopoguerra. Ha esordito con Las palabras en la arena (1948; Le parole sulla sabbia), affermandosi poi con Historia de una escalera (1949; Storia di una scala). Altre opere: En la ardiente oscuridad (1950; Nel buio ardente); La tejedora de sueños (1952; La tessitrice di sogni); La señal que se espera (1952; Il segnale che si attende); Las meniñas (1960); El concierto de San Ovidio (1962; Il concerto di Sant'Ovidio); La doble historia del doctor Valmy (1964), sulla tortura ai prigionieri politici, rappresentata solo nel 1976 perché vietata dalla censura franchista; El sueño de la razón (1970; Il sonno della ragione), in cui gli eterni conflitti spagnoli sono rivissuti nella paradigmatica figura di Goya; La fundación (1974); La detonación (1977); Caimán (1981; Caimano); Diálogo secreto (1984); Lázaro en el laberinto (1986); Música cercana (1988; Musica vicina); Las trampas del azar (1995; Le trappole del caso); Misión en un pueblo desierto (1999), ambientato negli anni della guerra civile. Buero Vallejo è stato anche autore di importanti saggi critici, fra cui García Lorca ante el esperpento, letto in occasione del suo ingresso nella Reale Accademia di Spagna (1972). Nel 1986 (primo drammaturgo ispanico a ottenere tale massimo riconoscimento) gli è stato conferito il premio Cervantes.