Brenton, Howard
drammaturgo inglese (Portsmouth 1942). Laureato a Cambridge, ha iniziato la sua attività lavorando per gruppi sperimentali prima di trovare ospitalità nei teatri più prestigiosi. Le sue opere, che traggono ispirazione dai situazionisti francesi, vogliono denunciare la prevaricazione esercitata dal potere, anche attraverso i mass-media, sulle masse dell'Occidente. Tendono quindi a scuotere la passività del pubblico anche urtandolo e scandalizzandolo, com'è accaduto con Christie in Love (1970; Christie innamorato), Magnificence (1973; Magnificenza) e soprattutto con The Romans in Britain (1980; I romani in Inghilterra), che gli procurò una denuncia penale perché, nel raccontare i soprusi delle truppe di Giulio Cesare in Britannia, faceva esplicito riferimento al comportamento dei soldati inglesi nell'Irlanda del Nord. Seguirono The Genius (1983; Il genio) e due testi scritti con Tariq Ali, Iranian Nights (1989; Notti iraniane), Moscow Gold (1990; Mosca d'oro) e In Extremis (2006)