Boris Godunov
IndiceTeatro
Tragedia in 3 parti del poeta russo A. Puškin, scritta fra il 1824 e il 1825, ma pubblicata, per l'opposizione della censura, solo nel 1831. Per il soggetto, che si muove attorno alla figura e alle vicende dello zar Boris Godunov, Puškin si ispirò alla Storia dello Stato russo di Karamzin, accettandone la dubbia versione storica secondo cui lo zar avrebbe fatto uccidere l'erede al trono Demetrio per impadronirsi del regno. Il Boris Godunov, definito dall'autore “tragedia romantica”, fu un testo innovatore nella forma come nel linguaggio, distinguendosi per l'approfondimento psicologico e i vivi dialoghi, e si pone tra i capolavori del teatro russo. Alle scene arrivò occasionalmente nel 1870 al Teatro Marinskij di Pietroburgo, stabilmente a partire da una memorabile rappresentazione al Teatro d'Arte di Mosca nel 1907. In versione integrale fu dato soltanto nel 1934.
Boris Godunov . Disegno di Léon Bakst per i costumi dell'opera di Modest P. Musorgskij (da Comoedia Illustrée; Parigi, Musée des Arts Décoratif).
De Agostini Picture Library/G. Dagli Orti
Musica
Uguale titolo ha anche l'opera in un prologo e 4 atti che Modest P. Musorgskij musicò su proprio libretto, tratto dal dramma di Puškin. Scritta e tormentosamente rielaborata tra il 1868 e il 1872, l'opera ebbe nel 1874 la prima rappresentazione a Pietroburgo. Vietata in seguito dalla censura, fu rielaborata dopo la morte di Musorgskij da Rimskij-Korsakov, che ebbe il merito di renderne possibile la diffusione ma che tradì per molti aspetti la grandezza dell'originale. Nel Boris Godunov, Musorgskij propose un linguaggio di straordinaria originalità, che attingeva alle strutture melodiche del canto contadino e dell'antica liturgia (costruendo coerentemente un'armonia aspra e di accento nuovo) e si presenta in una veste strumentale cupa, dura, spoglia di ogni colorismo edonistico, trascurata dalla revisione di Rimskij-Korsakov, che ha anche operato gravi tagli, travisando la stessa concezione drammatica; non appare quindi giustificata la consuetudine ancora largamente diffusa di rappresentare il Boris Godunov nell'edulcorata revisione.