Borduas, Paul-Émile
pittore canadese (Saint-Hilaire-sur-Richelieu, Québec, 1905-Parigi 1960). Tra il 1920 e il 1923 frequentò lo studio del decoratore di chiese O. Leduc; nel 1928 si recò a Parigi per studiare nei laboratori d'arte sacra. Rientrato in Canada, alla fine degli anni Trenta Borduas scopre il surrealismo e il principio dell'automatismo psichico; nelle opere di questo periodo si intravedono già elementi astratti (Donna con gioiello, 1940, Toronto). Nel febbraio del 1947 nasce il termine “automatismo” con il quale si identificherà il movimento fondato da Borduas con M. Barbeau, O. Leduc, J.-P. Mousseau e J.-L. Riopelle; nel 1948, il pittore pubblica il manifesto Rifiuto globale: la forza dell'immaginazione deve liberarsi della condizione in cui è costretta dalla civiltà meccanica e razionale. A causa di tale pubblicazione, a Borduas fu tolto l'incarico di professore alla Scuola del mobile di Montréal, dove insegnava dal 1930. Dopo un soggiorno a New York (dal 1953), nel 1955 si stabilì a Parigi. Stilisticamente la pittura di Borduas risente degli influssi di F. Kline (soprattutto per l'uso dei grigi, dei neri e dei rossi); negli ultimi lavori lo spazio compositivo è dilatato attraverso un impasto di colori luminosi, diversificati nelle tessiture, con effetti di delicato lirismo, sostenuti da una tecnica esemplare (Tre+uno+quattro, 1956, Ottawa).