Bagnacavallo, Bartolomèo Raménghi, detto il-
pittore italiano (Bagnacavallo 1484-Bologna 1542). Poco note sono sia la biografia sia la formazione, ma verosimilmente si formò alla scuola degli artisti locali, prima di trasferirsi nel 1503 a Bologna, legandosi all'ambiente del Francia, come rivela lo Sposalizio di Santa Caterina (Bologna, Pinacoteca). Le sue opere sono tipiche dei moduli del classicismo emiliano, mostrano però ascendenze ferraresi, del Garofalo e di Dosso Dossi. L'accostamento a Raffaello è visibile nella copia ad affresco della Trasfigurazione (Bologna, S. Michele in Bosco). Nell'ambito della maniera post-raffaellesca va posta l'attività del figlio Giovanni Battista detto il Bagnacavallo Junior (Bologna 1521-1601). Avviato alla pittura dal padre, molto giovane si recò a Fontainebleau dove lavorò con il Primaticcio. Dopo un soggiorno a Roma che lo vede impegnato nel 1546 accanto al Vasari nel Palazzo della Cancelleria, tornò a Bologna. Le tavole con la Madonna con il bambino in trono tra Santi e lo Sposalizio di Santa Caterina (entrambe alla Pinacoteca Nazionale di Bologna) si collegano ai migliori esempi del tardo raffaellismo bolognese-ferrarese.