Bùdrio
Indicecomune della Città Metropolitana di Bologna (17 km), 25 m s.m., 120,13 km², 18.545 ab. (budriesi), patrono: san Lorenzo (10 agosto).
Centro alla destra del torrente Idice, in un vasto comprensorio di bonifica. Il territorio, già abitato dagli Umbri, poi dagli Etruschi e quindi dai Galli Boi, fu suddiviso tra coloni romani nel 155 a. C. In età feudale gli abitanti furono riuniti in un consorzio di beni (detto “Partecipanza”, sciolto nel 1931) dando origine al villaggio che seguì attivamente e fedelmente le vicende di Bologna, ottenendone fortificazioni e statuti autonomi.§ Della cinta muraria, abbattuta agli inizi del sec. XX, rimangono tre torri angolari. Il Palazzo Comunale, del sec. XV ma totalmente restaurato nel sec. XIX, è affiancato dalla torre dell'Orologio, completata nel 1453. La chiesa di San Lorenzo, rifatta nel sec. XVII e completata nel sec. XVIII da A. Torreggiani e G. Tubertini, conserva dipinti dal sec. XVI al sec. XIX. Anche l'ex chiesa di Sant'Agata (sec. XV) venne rifatta dal Tubertini nel 1792. La chiesa di San Domenico (sec. XVII) conserva dipinti di A. Tiarini. La ricca pinacoteca civica Inzaghi raccoglie opere di scuola emiliana del Quattrocento, di scuola ferrarese del Cinquecento, di Dosso Dossi e altri. Di origine romanica, ma rimaneggiate, sono le chiese di Pieve di Budrio e di Vedrana. Nei dintorni sorge il complesso delle ville Malvezzi-Campeggi detto “la Versailles del Bolognese”, progettato dal Torreggiani nel sec. XVIII. Il Teatro Consorziale, risalente al 1672, fu poi ampliato; il Civico Museo Archeologico e Paleoambientale raccoglie reperti locali.§ L'ampio e fertile territorio è coltivato a cereali, barbabietole, soia, foraggi e ortaggi (patata tipica bolognese); l' industria è ben sviluppata nei settori meccanico, metallurgico, delle macchine utensili, della plastica e delle protesi ortopediche.È tipico l'artigianato dell'ocarina, strumento musicale a fiato in terracotta, inventato attorno al 1860 da Giuseppe Donati di Budrio.