Bèttiza, Ènzo
giornalista e scrittore italiano (Spalato, Croazia, 1927- Roma 2017). Corrispondente politico di settimanali e quotidiani tra cui il Corriere della Sera, fondatore, insieme a I. Montanelli de Il Giornale Nuovo (1974), senatore ed europarlamentare dal 1976. Più che per le opere di narrativa (L'ispettore, 1956; Il fantasma di Trieste, 1958), è noto per la sua produzione saggistica: La nuova cultura tedesca (1965), L'altra Europa (1966), Il diario di Mosca (1970), Il comunismo europeo (1978), L'Anno della Tigre. Viaggio nella Cina di Deng (1987), Non una vita (1989). Dopo Lux (1991), opera composita d'impianto insieme storico e fantastico in cui confluiscono impressioni e documenti raccolti negli anni 1961-64, quando era corrispondente da Mosca de La Stampa, I fantasmi di Mosca (1993), romanzo politico vagamente ispirato alla figura di Lukács, L'eclisse del comunismo (1994), nel 1996 ha ottenuto il premio Campiello con la saga familiare Esilio. Ha poi pubblicato il poderoso saggio Vent’anni dopo. Storia dell’Italia dal 1975 ad oggi (1997). Con L'ombra rossa (1998) ha rievocato il periodo più difficile per l'anticomunismo in Italia. Ne La cavalcata del secolo (2000) ha raccontato, in alcuni casi da testimone diretto, le vicende storiche mondiali più importanti del Novecento, dall'assassinio dell'arciduca d'Austria a Sarajevo alla guerra del Kosovo. Nel 2005 ha pubblicato Il libro perduto e nel 2006 1956. Budapest: i giorni della rivoluzione. Nel volume La primavera di Praga. Gennaio-agosto 1968 edito nel 2008 ha raccontato i tragici momenti che lui stesso, inviato del Corriere della Sera, ha visuto in prima persona. Nel 2013 ha pubblicato il romanzo La Distrazione. Bettiza è morto a Roma nel 2017 all'età di 90 anni.