Aylwin, Patricio
uomo politico cileno (Santiago del Cile 1918). Laureato in legge, si è dedicato ancora giovane alla politica nell'ambito della Democrazia Cristiana, il maggior partito cileno, di cui è diventato col tempo l'esponente più autorevole dell'ala di destra. È stato un duro avversario di S. Allende e del governo di Unidad Popular. Responsabile dell'appoggio dato dalla DC cilena al colpo di Stato di Pinochet (1973), si è successivamente ricreduto tanto da divenire il portavoce del “Comando del no”, raggruppamento di 17 partiti contrario al plebiscito voluto dal regime nel 1988. Eletto presidente della Repubblica cilena nelle consultazioni (1989) che sancivano la fine del regime militare instaurato da Pinochet, Aylwin ha esercitato il suo mandato con equilibrio in un momento delicato di transizione. È riuscito a consolidare, in tal modo, il ritorno del Cile alla democrazia e a preparare il Paese alle nuove elezioni presidenziali del 1993 vinte da Eduardo Frei Ruíz-Tagle, democristiano, alla guida dell'alleanza di centro-sinistra denominata Concertatión.