Avventure di Sinuhe
opera egiziana dell'età di Sesostri I (ca. 1950 a. C.): fu considerata già dagli Egizi un classico ed è pervenuta a noi in una trentina di manoscritti più o meno completi del Medio e del Nuovo Regno; redatta in una forma ricercata, costituisce una delle prime esperienze di romanzo, conforme alla vivace cultura dell'epoca. Su una trama autobiografica (le vicende di un profugo egiziano in Asia, che ritorna in patria alla fine della sua vita), si innestano elementi storici (le lotte di successione, l'espansione dell'Egitto), topografici (l'odissea della fuga), etnografici (fra i più antichi cenni paesistici e documentari sulla Siria), folcloristici (episodio del duello, in cui si scorge anche un prototipo della lotta di Davide e Golia), celebrativi e cortigiani (che esaltano le direttive della propaganda ufficiale), religiosi e funerari (la mentalità tradizionale egizia). L'originalità delle descrizioni, la capacità di orchestrare complessi richiami letterari (biografici, gnomici, innici, ecc.) in un'invenzione fantastica sapientemente congegnata, l'aggiunta di una certa introspezione psicologica (motivi del fuggiasco errante, dell'esule nostalgico, del giusto premiato) fanno di questo racconto il prodotto più alto dell'antica letteratura egizia.