Avvakum, Petrovič

eresiarca e scrittore russo (Grigorovo, Nižnij Novgorod, 1620 o 1621-Pustozërsk 1682). Fondatore della setta dei raskolniki (scismatici) o “vecchi credenti”, fu uno dei principali fautori dello scisma russo e il maggiore e più incisivo rappresentante della letteratura del Seicento nel suo Paese. Nominato protopope (arcidiacono) a Jurevec-Podolskij nel 1652, si attirò profonde inimicizie per il suo carattere impetuoso e per l'eccessivo rigorismo. Si trasferì allora a Mosca, dove entrò in contrasto con il patriarca Nikon, del quale avversò le riforme liturgiche, dando così inizio allo scisma dei “vecchi credenti”. Da allora cominciarono contro Avvakum le persecuzioni: fu esiliato, degradato, scomunicato e infine arso vivo. Delle sue opere (discorsi esegetici, lettere, supplica allo zar) particolarmente importante è l'autobiografia (La vita del protopope Avvakum scritta da lui medesimo, 1672-75), vivissima testimonianza della sua fede e della sua tenacia e documento di grande valore sulle origini dello scisma e sulla vita religiosa della Russia nel sec. XVII. Nell'opera Avvakum usò una lingua popolaresca, pur su una base slavo-ecclesiastica, ricca di dialoghi, con una sintassi immediata e incisiva.

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