AstraZeneca
casa farmaceutica anglo-svedese, tra le maggiori a livello mondiale. È nata nel 1999 dalla fusione della svedese Astra AB, la cui fondazione risale al 1913, con la britannica Zeneca Group PLC, creata nel 1993 dalla divisione delle attività della ICI. Dopo lo scorporo (2000) del settore agrochimico, confluito, con quello della Novartis, in una nuova società, la Syngenta, l'AstraZeneca è oggi presente in oltre 100 Paesi con diversi centri di ricerca dislocati soprattutto in Svezia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada e India, e si occupa della ricerca, dello sviluppo, della produzione e della commercializzazione di specialità farmaceutiche, nonché della fornitura di servizi sanitari. Nel 2020 l’azienda, in collaborazione con la Oxford University ha avviato la ricerca di un vaccino contro COVID-19. Si tratta di un vaccino tradizionale che impiega un virus reso innocuo e che contiene una sequenza di Dna utile a far produrre, dall'organismo del paziente, la proteina. Il vaccino AstraZeneca-Oxford può essere conservato, trasportato e manipolato in condizioni refrigerate normali (due-otto gradi centigradi) per almeno 6 mesi e somministrato all'interno di strutture sanitarie esistenti. Sebbene durante i test clinici realizzati nel corso del 2020 il farmaco abbia riscontrato più problemi dei concorrenti, alla fine dell’anno è stato approvato dalla Gran Bretagna e se i dati verranno confermati sarà approvato da EMA e AIFA nel corso del 2021. AstraZeneca ha infatti raggiunto un accordo con la Inclusive Vaccines Alliance europea, guidata da Germania, Francia, Italia e Paesi Bassi, per una fornitura che arriverà fino a 400 milioni di dosi. È in fase di sperimentazione anche la combinazione AZD7442 di AstraZeneca, che si è dimostrata efficace nell'impedire a chi è stato esposto al coronavirus di sviluppare Covid-19.