Arles
Indicecittà del dipartimento delle Bouches-du-Rhône (regione: Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Francia), 9 m s.m., 53.100 ab. (stima 2004).
Generalità
Situata sulla sinistra del Rodano, presso il punto in cui questo si biforca racchiudendo la Camargue. Il centro antico della città è unito da ponti ai moderni quartieri situati sulla riva opposta del fiume. Importante nodo delle comunicazioni ferroviarie (sulla Nîmes-Marsiglia) e stradali, è collegata al golfo di Fos per mezzo di un canale navigabile (canale d'Arles). La pianta della città vecchia è ortogonale, secondo l'antica impostazione che risale ad Augusto, quando Arles, che aveva funzioni militari, venne organizzata sul sistema del cardo e del decumano. Dal 1981 i suoi monumenti romani e romanici sono inclusi nel patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Dal 2001 condivide con Digne-les-Bains l'Istituto universitario tecnologico della Provence; la città è anche sede della Scuola Nazionale di Fotografia. Ad Arles si trasferì nel 1888 V. Van Gogh, che vi dipinse alcuni dei suoi famosissimi quadri.
Storia
Nota dall'epoca romana con il nome di Arelas, città dei Salii e centro importante della Gallia, visse un forte sviluppo commerciale quando nel 49 a. C. fu creata colonia romana da Giulio Cesare. Diventata a tal punto fiorente che il poeta Ausonio la chiamò “Roma gallica”, diventò sotto Costantino la capitale della Gallia (sec. IV). Subì nei secoli successivi numerose invasioni: quella dei Visigoti, quella dei Franchi (durante i sec. VI-VII), quelle dei Saraceni nel 738 e nell'842; infine nell'860 l'incursione normanna. Nell'879 diventò la capitale del Regno delle due Borgogne (o Regno di Arles) fondato da Bosone. L'ultimo re, Rodolfo III il Fannullone (993-1032), lasciò il trono a Corrado II il Salico, re di Germania. Nel 1257 fu riunita alla Provenza da Carlo d'Angiò. Ulteriormente sviluppatasi nel sec. XIV, la città conobbe un periodo di declino a partire dal sec. XV, prima per l'apertura delle nuove rotte commerciali che fecero perdere d'importanza al suo porto, poi per le guerre di religione e la peste. Nel sec. XVII, con la prima profonda ristrutturazione urbanistica si creò un piccolo settore industriale che si sarebbe ampliato nel secolo successivo con la costruzione di importanti infrastrutture. Sottoposta dal 1940 al governo collaborazionista di Vichy, venne occupata dalle truppe tedesche nel 1942 e nel 1944 subì pesanti bombardamenti alleati. Nel 2003 le acque del Rodano in piena inondarono i quartieri settentrionali della città.
Arte
Molte sono le testimonianze dell'importanza della città in epoca romana. Del teatro antico, risalente al 27-25 a. C., rimangono resti della scena, l'orchestra e parte della cavea. Les Arènes, costruito intorno alla fine del sec. I, è il più grande anfiteatro romano in Francia; degradatosi durante il Medioevo, fu successivamente rifatto in alcune sue parti. Degli abbellimenti apportati da Costantino, che risiedette ad Arles, è stato ritrovato il complesso delle terme. Risalenti al sec. I a. C. sono i criptoportici, costituiti da tre gallerie doppie tra loro comunicanti, con volta a botte, che costituivano la base del foro. Rimangono, nelle valli vicine, i resti dei due grandi acquedotti romani. Nel Museo di Arles e dell'antica Provenza si custodisce la statuaria romana e si conservano i reperti delle necropoli di Alyscamps e Trinquetaille. Nel sec. V, Trophime, primo vescovo di Arles, trasformò in cattedrale una chiesa dedicata a sant'Etienne. Distrutta nel corso delle invasioni del sec. VII, fu ricostruita in epoca carolingia e successivamente sensibilmente ristrutturata tra i sec. X e XI quando prese il nome di Saint Trophime. L'edificio è un'eccezionale testimonianza del romanico francese. Il transetto è del sec. XI, la navata unica, il portale e la torre sono del sec. XII, il deambulatorio del XV. Il chiostro, costruito dalla fine del sec. XII al XIV, è riccamente scolpito: i suoi rilievi, insieme a quelli del portale (fine sec. XII), di impostazione fortemente classicheggiante, costituiscono uno dei complessi scultorei più importanti del romanico tardo d'Europa. La chiesa di Saint-Honorat des Aliyscamps, nella necropoli paleocristiana omonima, presenta resti della navata carolingia e un'abside del 1175. Il municipio, con il beffroi, è opera dell'architetto J. Hardouin-Mansart (1673-84). L'antico Palazzo dei Cavalieri di Malta accoglie il Museo Réattu, dedicato alla pittura, con opere di Raspail, Picasso e Dufy e alla fotografia. Il Museo Arlaten, fondato dal poeta Frédéric Mistral, offre un completo panorama sulla cultura e sulla vita provenzali.
Economia
Per molti secoli uno dei porti più importanti del Mediterraneo, Arles è oggi un centro agricolo e industriale, attivo nei settori chimico, metallurgico, cartario, tessile e alimentare. Punto di partenza per la visita della Camargue, gran parte della quale è inclusa nel suo territorio, e ricca di monumenti, la città è anche frequentato centro turistico.
Curiosità e dintorni
Dal 1970, per tutta l'estate, si svolgono gli Incontri internazionali di fotografia, con mostre, seminari, laboratori, incontri e spettacoli. La Feria de Pâques inaugura la ricca stagione tauromachica di Arles, che si prolunga per tutta l'estate con manifestazioni che si svolgono anche nell'anfiteatro romano. Negli immediati dintorni della città è l'abbazia di Montmajour, un complesso di origini romaniche (sec. XII). Notevole la chiesa di Notre-Dame, con una vasta cripta circolare scavata nella roccia e un chiostro.