Andrade, Eugénio de-
pseudonimo del poeta portoghese José Fontinha (Póvoa da Atalaia-Fundão 1923-Oporto 2005). Il suo esordio avvenne con As maos e os frutos (1948; Le mani e i frutti), dove compaiono la musicalità e la spontaneità erotica – una costante stilistica della sua ars poetica – riprese nei successivi Os amantes sem dinheiro (1950; Gli amanti senza un soldo) e As palavras interditas (1951; Le parole interdette). Poesie d'amore sono ancora quelle di Ostinado rigor (1964; Ostinato rigore) e di Obscuro domínio (1971; Dominio oscuro), anche se l'ultimo libro sembrò rivelare una crisi di tipo esistenziale. Poesia di notevole intensità si trova anche nelle opere Véspera de Água (1973; Vigilia dell'acqua), Limiar dos pássaros (1976; Limitare degli uccelli), Branco no Branco (1984; Bianco nel bianco). Le pubblicazioni successive – O outro nome da Terra (1988; L'altro nome della terra), A sombra da memória (1993; L'ombra della memoria), O sal da língua, (1995; Il sale della lingua), Pequeno formato (1997; Piccolo formato) – vengono a confermare le sue caratteristiche stilistiche: concisione, rigore strutturale, disprezzo dell'enfasi, concretezza, frequente ricorrere all'antitesi e alla dicotomia.