Andō, Tadao

architetto giapponese (Ōsaka 1941). Figura emergente della nuova generazione, Andō rinnova radicalmente il linguaggio dell'architettura moderna giapponese operando una sintesi fra alcuni elementi della tradizione nazionale (solennità, astrattezza, essenzialità) e altri mutuati dalla lezione di alcuni maestri occidentali. Dopo aver visitato dal 1962 gli Stati Uniti, l'Europa e l'Africa, nel 1969 torna in Giappone e fonda il suo studio. Nel 1979 gli viene conferito il suo primo premio per un gruppo di case a schiera a Sumiyoshi, nell'isola di Kōbe, seguito da riconoscimenti per l'edificio di abitazioni a Rokko (1983) e per la cappella sul monte omonimo (1987). Alla fine degli anni Ottanta dedica alcuni suoi progetti all'architettura sacra: Chiesa della Luce a Ibaraki, presso Ōsaka, e Cappella sull'acqua di Hokkaidō. Tra le sue successive realizzazioni ricordiamo: il progetto per il padiglione del Giappone all'Expo di Siviglia (1992), il complesso residenziale Rokko II, a Kōbe (1993) e “Fabrica”, il centro di ricerche Benetton a Villorba di Treviso (1997). Nel 1995 Andō viene insignito del prestigioso Pritzker Prize. Alla sua attività di architetto sono state dedicate varie retrospettive, tra le quali ricordiamo quelle allestite al MoMA (Museum of Modern Art) di New York (1991), al Centre Pompidou di Parigi e al Royal Institute of British Architecture di Londra (1993) e nella Basilica palladiana di Vicenza (1994-95), cui si aggiunge la partecipazione alla VI edizione della Mostra Internazionale d'Architettura organizzata nell'ambito della Biennale di Venezia (1996). Sempre a Venezia ha curato gli interni di Palazzo Grassi (2006) e ristrutturato Punta della Dogana (2009). Ha inoltre svolto attività didattica nelle università più prestigiose (in Norvegia, Francia, Germania, negli Stati Uniti e in Australia).

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