Anagni
Indicecomune in provincia di Frosinone (25 km), 424 m s.m., 113,15 km², 19.134 ab. (anagnini), patrono: san Magno (19 agosto).
Generalità
Cittadina della Ciociaria su un'altura nella media valle del fiume Sacco, lungo l'arteria Roma-Napoli; l'abitato si è sviluppato principalmente in direzione E-W su di un'altura tufacea. È sede vescovile.
Storia
Favorita dalla posizione geografica, idonea alla difesa, fu la più potente fra le città degli Ernici (Anagnia) e venne conquistata dai Romani nel 306 a. C. Più volte saccheggiata dai barbari, divenne sede vescovile nel 487 e, alla fine del sec. VIII, passò dall'amministrazione ravennate a quella pontificia. Libero comune nella seconda metà del sec. XII, fu frequente soggiorno dei papi. Dopo un periodo di lotte interne e di disordini, legato al trasferimento dei pontefici ad Avignone, tornò stabilmente alla Chiesa alla fine del sec. XIV. Leggendario lo “schiaffo d'Anagni” che Giacomo Sciarra Colonna avrebbe inflitto al papa Bonifacio VIII.
Arte
Della fase più antica ernico-romana sono tratti della cinta muraria serviana, resti di terme e di ville. Aspetto caratterizzante l'abitato è la fase medievale, di cui rimangono molti edifici, tra cui l'elegante casa Barnekow (sec. XIV); la romanica chiesa di Sant'Andrea, rifatta nel Settecento in forme tardobarocche; il duecentesco Palazzo Comunale; il palazzo di Bonifacio VIII (sec. XII-XIII), oggi sede dell'Istituto di Storia e Arte del Lazio, con importante materiale archeologico. Il monumento più rilevante è costituito dalla cattedrale romanica di Santa Maria (sec. XI-XII), che racchiude preziose opere come il pavimento di Jacopo di Cosma, mentre nella cripta notevoli sono gli affreschi del sec. XIII; nel museo che vi è stato allestito vi sono materiali romani e medievali e nel tesoro si custodiscono oggetti preziosi di grande interesse: paramenti di Bonifacio VIII, oggetti e arredi sacri. Accanto alla cattedrale sorge isolato il campanile romanico, di notevole dimensione, totalmente restaurato.