Cosmati, Maèstri-
Indicemarmorari romani operanti nei sec. XII e XIII come decoratori e architetti, così denominati convenzionalmente dal nome Cosma che ricorre con grande frequenza nelle loro famiglie. Dei vari nuclei familiari di Cosmati di cui si ha notizia, il più antico si riferisce a quello con capostipite Paolo (ca. 1110). Padre di Giovanni, Pietro, Angelo e Sasso, firmò assieme a loro il ciborio di S. Lorenzo fuori le mura, datato 1148. Un altro nucleo familiare di Cosmati faceva capo a Ranuccio (sec. XII) con i figli Nicola e Pietro, i nipoti Giovanni e Guittone, attivi a Roma, a Ponzano Romano, a Tarquinia (ambone di S. Maria di Castello). La più importante delle famiglie è senz'altro quella a cui appartennero Lorenzo (sec. XII), il figlio Jacopo, il nipote Cosma. Caratteristica dei Cosmati è l'ornamentazione a base di tasselli policromi di marmo e pietre dure e di tessere di paste vitree e d'oro a formare minuti disegni geometrici (dischi, girali, fasce, riquadri), applicata a strutture e a suppellettili dell'architettura religiosa (campanili, chiostri, altari, amboni, transenne, cibori). L'origine di questo sistema decorativo, che introdusse valori pittorici nell'architettura romana e laziale del tempo, è da ricercarsi nel gusto per la policromia di ispirazione bizantina e musulmana, mediato attraverso centri culturali dell'Italia meridionale, mentre la tecnica e il gusto propri dell'ornato cosmatesco sembrano piuttosto rifarsi alla tradizione classica. L'opera dei Cosmati si svolse largamente, nel corso del sec. XII, applicata al rifacimento di numerose chiese romane, come S. Maria in Trastevere, S. Maria in Cosmedin, S. Clemente. Del 1210 è l'atrio del duomo di Civita Castellana, opera di Jacopo e del figlio Cosma, particolarmente significativa per la rinnovata interpretazione delle strutture classiche. All'attività dei Cosmati, è ricollegabile quella dei coevi Vassalletto.
Bibliografia
E. Hutton, The Cosmati, Londra, 1950; A. Piazzesi, V. Mancini, L. Benevolo, Una statistica del repertorio geometrico dei Cosmati, in “Quaderni dell'Istituto di storia dell'architettura”, V, 1954; G. Matthiae, voce Cosmati, in “Enciclopedia Universale dell'arte”, Novara, 1982.