Ambrosiana, Bibliotèca-
fondata nel 1607 a Milano dal cardinale Federico Borromeo come centro di studi scientifici e letterari informati a principi religiosi, fu tra le prime a essere aperta al pubblico (1609). Dopo la perdita di oltre 50.000 volumi subita durante i bombardamenti del 1943, la Biblioteca Ambrosiana nel 2008 contava pregevoli raccolte tra cui il fondo dei libri a stampa, ca. 450.000 unità, che comprende cinquecentine e libri antichi, ca. 3000 incunaboli, 15.000 manoscritti (tra cui il Virgilio del Petrarca miniato da Simone Martini, i 77 Codici Bobbiesi, il palinsesto dell'Ufila gotico, il De Divina Proportione di Luca Pacioli con disegni di Leonardo, il Codice Atlantico di Leonardo), ca. 12.000 documenti su pergamena e su carta che coprono un arco cronologico dal sec. IX fino al XIX. Annoverò tra i suoi bibliotecari A. Mai, A. Ratti (Pio XI) e tra i suoi dottori L. A. Muratori. Alla biblioteca sono annessi un archivio, un museo lapidario, un gabinetto numismatico, un medagliere e un centro di restauro. L'Ambrosiana possiede anche una biblioteca digitale che permette la visualizzazione on line delle opere più prestigiose e importanti: il progetto ha preso avvio dalla digitalizzazione del Codice Atlantico e prosegue con nuove acquisizioni.