Amadori
Azienda italiana (alimentare) specializzata nel settore avicolo con sede a San Vittore di Cesena. Sin dagli anni Trenta del Novecento la famiglia Amadori commercia in Cesena e provincia pollame e animali da cortile. A partire dagli anni Cinquanta i fratelli Francesco e Arnaldo ampliano l’attività familiare dal commercio all’allevamento. Negli anni Sessanta Amadori diventa un’azienda con ciclo produttivo completo: la fondazione ufficiale risale ufficialmente al 1969. Nel decennio successivo la distribuzione dei prodotti si estende sul territorio nazionale e viene costruito un nuovo stabilimento a Mosciano Sant’Angelo, in Abruzzo. In quegli anni Amadori inizia a commercializzare anche prodotti elaborati e preparati che valorizza anche attraverso campagne pubblicitarie nazionali. Negli anni Novanta e i primi anni del Duemila Amadori differenzia ulteriormente la produzione con impanati e wurstel e acquisisce aziende storiche dell’avicoltura italiana (Cibus, Avichianti, Del Campo). Nel 2001 avvia in Puglia il progetto Campese, pollo allevato all'aperto senza l'utilizzo di antibiotici, e lancia la linea di pollo e tacchino 10+, iniziative che nel 2017-2018 vengono certificate come allevamento senza uso di antibiotici da UnaItalia, associazione che promuove le filiere agroalimentari nazionali delle carni avicole e delle uova. Dal 2010 Amadori sviluppa gamme di prodotti legate alle nuove tendenze di consumo di carni (prodotti senza glutine, piatti unici e zuppe con verdure e pollo, hamburger con verdure e filetti di pollo). Nel 2014 viene lanciata la linea di abbigliamento Amadori Original. Nel 2015 Francesco Amadori lascia il controllo dell’azienda ai figli Flavio e Denis. Nel 2016-2017 l'azienda è al centro di una controversia con il programma televisivo Report che manda in onda un filmato girato in uno stabilimento in Romagna che mostra inequivocabili maltrattamenti degli animali; l’azienda viene in seguito condannata per maltrattamenti. Nel 2017 muore Arnaldo, fondatore dell'azienda assieme al fratello Francesco. Amadori ha una quota di mercato intorno al 30% sul totale carni avicole in Italia e può contare sulla collaborazione di oltre 8300 collaboratori. Il fatturato del Gruppo Amadori nel 2019 ha raggiunto i 1304 milioni di euro. La filiera del Gruppo Amadori è oggi formata da 5 mangimifici, 6 incubatoi, oltre 800 allevamenti sia di proprietà che in convenzione, 6 stabilimenti di trasformazione alimentare, 19 centri di distribuzione fra filiali e agenzie e 3 piattaforme logistiche primarie, che garantiscono una distribuzione capillare su tutto il territorio nazionale.