Allahabad (città)
Indicecittà (806.486 ab. nel 1991) dell'India, nello Stato federato dell'Uttar Pradesh, 550 km a SE di Delhi, capoluogo del distretto omonimo. Situata a 96 m nella fertile pianura alla confluenza del fiume Yamuna con il Gange, la città prese a svilupparsi alla fine del secolo scorso, soprattutto come centro amministrativo (fu a lungo capoluogo dell'Uttar Pradesh), culturale (con un'università fondata nel 1887) e commerciale. Ancor oggi Allahabad è importante mercato agricolo, dotato di un porto fluviale e di un aeroporto assai attivi, nodo di comunicazioni stradali e ferroviarie sulla linea Nagpur-Varanasi (Benares); numerose sono anche le industrie, specie nei settori alimentare, tessile, meccanico, chimico (prodotti farmaceutici), del cuoio, del vetro e della ceramica. La confluenza dei due fiumi sacri fa inoltre di Allahabad uno dei più celebri luoghi di pellegrinaggio degli induisti, che soprattutto ogni primavera, in occasione della sagra detta Magh Mela, accorrono a centinaia di migliaia.
Storia
Già esistente nel sec. III a. C. (come dimostra il monolito di Aśoka) con il nome di Prag o Prayag (luogo del sacrificio) fu, sotto il re Harsa, centro di riunioni religiose che si tenevano ogni cinque anni. L'odierna città venne fondata nel 1583 dal re moghūl Akbar, al quale deve anche il nome di Allahabad (in arabo, dimora di Dio); conquistata dai Maharatti (1739), poi dagli Inglesi (1801), fu uno dei centri della rivolta del 1857. Allahabad comprende una parte moderna, verso N e NW, con vasti quartieri industriali e residenziali e imponenti palazzi pubblici, tra cui quello dell'università e il palazzo dell'Alta Corte di Giustizia che il Pandit Nehru, nato ad Allahabad, donò alla nazione come “Casa della Libertà”; verso S è la città vecchia con interessanti monumenti dell'arte moghūl, tra cui una bella moschea, il mausoleo seicentesco del principe Khusru, attorniato da splendidi giardini, e soprattutto il forte eretto da Akbar, contenente il famoso monolito con gli editti di Aśoka.