Alalah o Alalakh
antica città della Turchia meridionale sulle cui rovine sorge l'odierna Tell Açana. Alalah fu dapprima (1800-1600 a. C.) regno vassallo sotto il controllo di Yamkhad, poi capitale del regno di Mukiš, subì successivamente il dominio dei Mitanni e fu infine conquistata dagli Ittiti (ca. 1360) che sostituirono al re locale un loro governatore. Fu distrutta verso il 1200 a. C., forse dai Popoli del mare. Gli scavi condotti da L. Woolley nel 1936-49 hanno rivelato diciassette strati successivi della città. Gli strati XVI-VII, con fondazioni limitate di templi e case, vanno datati intorno agli inizi del II millennio a. C. Solo con il VII strato (età paleobabilonese) si ha l'espandersi dell'impianto cittadino con la costruzione di un tempio e di un palazzo, attribuito convenzionalmente a Yarim-Lim. Nei successivi strati VI e V, definiti dal ritrovamento di ceramica cipriota, appaiono varie ricostruzioni delle difese cittadine. Allo strato IV corrisponde il periodo più fiorente di Alalah (1450-1370 a. C.) con i notevoli resti della cittadella e del palazzo costruito da Idrimi e successivamente ampliato da Niqmepa. Appartengono a questo periodo alcune tombe con corredi funerari. Le fasi terminali degli strati III-I, definiti da ceramica tardo-micenea e dalla costruzione di due nuovi templi, presentano notevoli tracce degli incendi e della distruzione degli invasori. Gli archivi rinvenuti nei palazzi reali degli strati VII e VI hanno fatto luce sulla storia della città e della Siria nei sec. XVII e XV a. C.