Agnon, Shemuel Yosef

pseudonimo, e dal 1924 nome, dello scrittore israeliano di origine polacca S. Y. Czaczekes (Buczacz, Galizia, 1888-Rehovot, Tel Aviv, 1970). Nel 1909 andò in Palestina, dove esordì come romanziere. La prima guerra mondiale lo colse in Germania, dove rimase dedicandosi, con Martin Buber, alla raccolta di documenti sul chassidismo. Nel 1924 si stabilì definitivamente in Palestina. Nella sua vasta attività letteraria in lingua yiddish ed ebraica, coronata dal premio Nobel (1966), due sono gli atteggiamenti costanti, l'humour e il misticismo, all'insegna dei quali svolge i suoi temi principali: la nostalgia degli splendori di un tempo per sempre perduto; l'angoscia della solitudine dell'uomo in una società alla deriva, il sogno in cui realtà e super-realtà si compongono e infine la necessità per l'ebreo moderno di riallacciarsi alla vita tradizionale ebraica per non perdere la propria identità. Agnon celebrò la vita nella nativa Galizia (Le abbandonate, 1909; E il torto diventerà diritto, 1912; Un ospite per la notte, 1932; Una storia comune, 1935). Il romanzo Ieri e l'altro ieri, ambientato in Palestina al tempo dei pionieri della colonizzazione, gli valse il premio Ussishkin, uno dei più importanti riconoscimenti letterari ebraici. Nel 1953 fu pubblicata la seconda edizione delle opere di Agnon in sette volumi (un ottavo apparve nel 1962 col titolo Il fuoco e gli alberi) che comprendeva novelle, racconti e storie “esistenziali”. Dopo la sua morte sono apparsi a cura della figlia altri dieci volumi contenenti per lo più scritti inediti, mentre sotto il titolo Mia carissima Ester sono state pubblicate le lettere inviate alla moglie tra il 1924 e il 1931. Nel libro Shemuel Yosef Agnon Yiddish Work (1977) sono raccolti invece i racconti e gli altri scritti in yiddish del periodo compreso tra il 1903 e il 1912: quest'opera conferma Agnon come il maggior narratore della letteratura ebraica moderna, oggetto di numerosi studi e saggi monografici.