Accùrsio o Accórso
giurista della scuola bolognese dei glossatori civilisti (Bagnolo, Firenze, tra il 1181 e il 1185-Bologna tra il 1259 e il 1263). Ebbe come maestri nello studio bolognese Azzone e Jacopo Baldovini e ivi insegnò dal 1213 ca. fin verso la fine della vita il diritto civile sui testi del diritto romano giustinianeo (Digesti o Pandette, Codice, Istituzioni e Novelle, formanti complessivamente il Corpus iuris civilis), esercitando probabilmente anche la professione forense da cui trasse notevoli guadagni. Venne sepolto a Bologna (arca presso la chiesa di S. Francesco). Più che all'acutezza dell'ingegno, la sua grande fama si deve alla compilazione della Magna Glossa, raccolta ordinata e originalmente rielaborata di opinioni e testi esegetici (glossae), frutto dell'insegnamento civilistico bolognese di circa un secolo (da Irnerio, fondatore della scuola dei glossatori), divenuta l'apparato interpretativo ordinario, e cioè di uso comune da parte dei giuristi e come tale riprodotto con carattere di ufficialità ai margini dei manoscritti prima e delle edizioni a stampa poi del Corpus iuris civilis fino al 1627. La diffusione del diritto giustinianeo, come diritto vigente, o almeno come fatto dottrinale (ratio scripta), dall'Italia a tutti i Paesi europei (ius commune) e oltre, fu favorita dalla glossa accursiana che, segnando il momento conclusivo della dottrina dei glossatori, ne seguì la fortuna e le sorti.