Aḥmadiyyah

(arabo, seguaci di Aḥmad), setta islamica, fondata nel Punjab (India) da Mīrzā Ġulām Aḥmad Qādiyānī (1830-1908). Le dottrine dell'Aḥmadiyyah, contenute ne Gli argomenti degli Aḥmadiyyah, opera principale dell'autore, pubblicata nel 1880, si distinguono dal pensiero islamico ortodosso soprattutto per quanto concerne il Cristo, il Mahdī e la guerra santa: Cristo non sarebbe morto in croce, ma, salvato da Dio, sarebbe giunto nel Kashmir, dove avrebbe fondato la locale comunità cristiana, e la morte l'avrebbe colto all'età di 120 anni a Srinagar, dove sorge la sua tomba. Aḥmad è il nuovo Messia (o Mahdī), in cui sono incarnati Cristo e Maometto. Il Mahdī guida alla guerra santa contro gli infedeli, ma con mezzi pacifici, ossia con la predicazione missionaria. Dopo la morte del fondatore la setta si divise in due rami: Aḥmadiyyah di Qadyan e Aḥmadiyyah di Lahore. La prima considera Mīrzā Ġulām Aḥmad Qādiyānī solo un fondatore, la seconda lo reputa invece un vero profeta. Il ramo di Lahore si raccolse attorno alla figura di Mīrzā Bashīr ud-Dīn e trovò una larga diffusione persino in Inghilterra e in Germania; quello di Qadyan ha esteso la sua propaganda anche in Paesi non musulmani dell'Asia e dell'Africa. In questo continente ha trovato un terreno fertile specialmente in Nigeria, presentandosi come un islamismo africano in opposizione all'islamismo arabo e inquadrandosi nei movimenti culturali africani dei nostri giorni, a un tempo religiosi e irredentistici. Contro l'ortodossia islamica sostiene la monogamia e la partecipazione della donna alle pratiche del culto. La sua propaganda missionaria è ben organizzata: pubblica libri e riviste, tra cui va ricordata la Review of Religions.

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