Momo, Giuseppe
IndiceArchitetto e ingegnere italiano (Vercelli, 1875 - Torino, 1940). Si laurea in architettura nel 1901 al Politecnico di Torino; in quarant’anni di attività è apprezzato autore di oltre duecento progetti di case, ville, palazzi per uffici, impianti industriali, scuole, chiese, strutture culturali e religiose realizzati tra Torino e Città del Vaticano. Dal 1907 al 1909 è direttore della rivista L'architettura pratica, fondata da Daniele Donghi nel 1890. I suoi lavori torinesi sono principalmente di edilizia residenziale e industriale. Nel frattempo, conosciuto e apprezzato, Momo comincia a realizzare edifici religiosi in tutta Italia. È in particolare con il Palazzo del Governatorato in Vaticano (1927-1931) che Momo diviene interprete tecnico della volontà di Pio XI per l’edificazione della nuova città prevista dai Patti Lateranensi. Così recita il comunicato stampa del 2009 del Vaticano per le celebrazioni degli 80 anni della città: «La Città del Vaticano venne costruita dalla volontà di papa Pio XI, dai progetti architettonici dell'architetto piemontese Giuseppe Momo e dall'impresa di costruzione dell'ingegnere romano Leone Castelli». Momo viene nominato "architetto della reverenda fabbrica di San Pietro" e progetta numerose strutture vaticane in un uno stile che media il senso di massiccia e solenne imponenza con elementi di classica e più leggera eleganza: la Stazione ferroviaria (1929-1933); il Cancello di Sant’Anna (1931); la sede della Pontificia Università Lateranense (1932-1937); il nuovo ingresso dei Musei Vaticani (1929-1932), a cui si ispira Frank Lloyd Wright per il Museo Guggenheim di New York. Nel 1932 è insignito del titolo di Commendatore dell’Ordine di San Gregorio Magno e nel 1936 della Gran Croce di San Silvestro Papa; grand’ufficiale e senatore del Regno d’Italia, muore nel 1940. Lascia una vasta collezione di studi e disegni oggi conservati nel Fondo Giuseppe Momo dell’Archivio di Stato di Torino. Le opere di Momo si distinguono sia dalla prima avanguardia internazionale sia dallo stile di regime dell’architettura razionale molto di moda per i palazzi italiani e romani del Ventennio; architetto serio e stimato, è stato un protagonista dell’architettura del primo Novecento grazie alla solida formazione tecnica e professionale.
Bibliografia
Giuseppe Momo e il Pontificio Seminario di San Giosafat a Roma, «Arte sacra», II (1932), n. 2, pp. 205-209; A. Morbelli, Giuseppe Momo, Ginevra 1934; G. Montanari, Giuseppe Momo ingegnere-architetto. La ricerca di una nuova tradizione tra Torino e Roma, Torino 2000; C. Barucci, Giuseppe Momo, il seminario di Reggio Calabria: tra “classicità” e “strutturalismo”, «Quaderni del dipartimento Patrimonio architettonico e urbanistico», XI (2003), n. 21/22, pp. 123-132.