Gli ordini militari, religiosi e dinastici

Al loro primo apparire, verso il sec. XI, gli ordini cavallereschi furono associazioni religiose e militari costituite generalmente da nobili e con caratteri sostanzialmente aristocratici, a fini assistenziali, e operanti dapprincipio specialmente in Terra Santa. Già anteriormente alla I Crociata (1096-99) vi erano a Gerusalemme l'Ordine di S. Lazzaro e l'Ordine ospedaliero di S. Giovanni (poi di Malta). Le crociate diedero grande impulso all'azione degli ordini: l'Ordine del Santo Sepolcro sarebbe stato creato proprio alla fine della I Crociata (1099), l'Ordine di S. Giovanni fu riconosciuto nel 1113 e verso il 1118 nacque l'ordine dei Templari; sul loro modello sorsero nella Penisola Iberica, durante la guerra contro i Musulmani, gli ordini di Alcantara (1156) e Calatrava (1158). Tra gli altri ordini similari che sorsero e operarono in quei tempi, basti ricordare quello di S. Benedetto d'Aviz (1162) e quello dei Cavalieri Teutonici (1197). Nei secoli successivi l'attività degli ordini andò estendendosi nei vari Paesi d'Europa; ne sorsero molti destinati alla creazione di ospedali o a compiti particolari di vario genere. Verso la metà del sec. XIV a questi tipi di ordine se ne affiancò uno nuovo, privo di intrinseci caratteri religiosi (mentre conservava quelli di consorteria militare chiusa) e invece con peculiari caratteristiche dinastiche, creato da principi o regnanti che ne insignivano a titolo onorifico chi volessero ricompensare di meriti particolari. Prototipo di questi fu l'Ordine della Giarrettiera, fondato nel 1348 dal re di Inghilterra Edoardo III e che costituì per certi aspetti il modello degli ordini cavallereschi dinastici successivi. Il primo, l'ordine della Stella, istituito nel 1351 dal re di Francia Giovanni il Buono, non godette di nessun prestigio, a differenza di altri, come il Toson d'oro (1429). I secoli che videro nascere in Europa il maggior numero di simili ordini cavallereschi furono il XVII e il XVIII. Tra la fine del sec. XVIII e il principio del XIX tuttavia scomparve anche il carattere di chiusa corporazione militare tipica di tali ordini: se ancora si istituivano ordini militari (per esempio l'Ordine militare di Maria Teresa, 1757), si trattò di decorazioni più che di veri e propri ordini cavallereschi. Nacquero invece gli ordini al merito a carattere nazionale, senza esclusività nobiliare di principio, destinati ai benemeriti del loro Paese, in qualsiasi campo di attività: primo e più insigne tra questi fu la Legion d'onore, istituita nel 1802 da Napoleone.

Gli ordini in Italia dopo l'Unità

Dopo l'unificazione, il regno d'Italia, aboliti gli ordini dinastici preunitari, tranne quelli sabaudi della SS. Annunziata (fondato nel 1364), dei SS. Maurizio e Lazzaro (1572), l'Ordine militare (1815) e civile di Savoia (1831), istituì nuovi ordini cavallereschi (statuali e non più puramente dinastici), l'Ordine della corona d'Italia (1868) che assorbì anche quello napoleonico della Corona ferrea, istituito nel 1805, l'Ordine al merito del Lavoro (1901) e alcuni altri irrilevanti. Dopo la proclamazione della Repubblica gli ordini cavallereschi del regno furono soppressi o modificati; l'Ordine militare di Savoia assunse (1947) la denominazione di Ordine militare d'Italia: secondo la legge che gli dà ordinamento “ha lo scopo di ricompensare mediante il conferimento di decorazioni le azioni distinte compiute in guerra”; nel 1948 fu istituito l'Ordine della Stella della solidarietà italiana quale particolare attestato a favore di tutti coloro, italiani all'estero o stranieri, che abbiano specialmente contribuito alla ricostruzione dell'Italia; nel 1951 fu istituito l'Ordine al merito della Repubblica italiana “destinato a dare una particolare attestazione a coloro che abbiano speciali benemerenze verso la nazione”; nel 1952 fu riconfermato l'Ordine al merito del Lavoro e nel 1968 fu istituito l'Ordine militare di Vittorio Veneto: l'onorificenza è conferita ai combattenti della guerra 1914-18 e delle guerre precedenti decorati della Croce al merito di guerra o che si siano trovati nelle condizioni per avere titolo a tale decorazione e che siano in godimento dei diritti civili.

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