Ìsola del Gìglio
Indicecomune in provincia di Grosseto (74 km), 405 m s.m., 23,8 km², 1351 ab. (gigliesi), patrono: san Mamiliano (15 settembre).
Centro dell'Arcipelago Toscano, nel cui parco nazionale è compreso. È formato dalle isole di Giglio e Giannutri; sede comunale è Giglio Castello, situato nella parte centrosettentrionale dell'isola del Giglio.L'isola, già abitata nel Neolitico e nell'Eneolitico, fu, in epoca romana, possesso dei Domizi Enobarbi, poi degli Aldobrandeschi (sec. XIII), di Pisa (1264-1406), di Firenze (fino al 1447) e degli Aragonesi, che nel 1460 la cedettero ad Antonio Piccolomini, nipote di Pio II. Oggetto di frequenti incursioni dei pirati, subì nel 1544 l'assalto di Khayr ad-Dīn, detto Barbarossa, che ne rapì gli abitanti. Nel 1559 fu ceduta al Granducato di Toscana, che promosse il ripopolamento ricorrendo anche a coloni greci; seguì poi le sorti dello stato mediceo.§ Giglio Porto, unico approdo dell'isola del Giglio, conserva tracce del porto romano, la torre del Saraceno (1596) e pochi resti di una villa romana (sec. I a. C.). Il borgo di Giglio Castello mantiene un aspetto medievale; arroccato sul colle, è cinto da mura irregolari munite di torri e dominato dalla rocca Aldobrandesca. Nel cuore del dedalo di vie strette, spesso sormontate da archi, è la parrocchiale di San Pietro Apostolo, che conserva un crocifisso in avorio che la tradizione attribuisce (erroneamente) al Giambologna. A Campese, l'insediamento turistico più importante dell'isola, è la torre Medicea sec. XVII-XVIII. § L'economia è basata sul turismo balneare, sportivo, escursionistico e naturalistico, il cui flusso raggiunge in estate notevolissimi picchi. Completano il quadro economico la pesca e l'agricoltura, che produce olive e uva da vino (tipico l'ansonaco). Sono tuttora sfruttate alcune cave di granito.