Àscoli, Graziadìo Isaìa
linguista italiano (Gorizia 1829-Milano 1907). Esordì con un lavoro giovanile sull'“idioma” friulano e continuò indagando con acutezza e novità di metodo molti settori della linguistica indeuropea, semitica e romanza. Negli Studi ario-semitici del 1865 affrontò il problema dei rapporti tra le lingue indeuropee e quelle semitiche, nelle Lezioni di fonologia comparata del Sanscrito, del Greco e del Latino del 1870 studiò e risolse felicemente il problema delle diverse serie di gutturali indeuropee. Nel 1873 fondò l'Archivio glottologico italiano, in cui sono contenuti i magistrali Saggi ladini, con i quali si può dire sorga la dialettologia romanza su basi scientifiche, gli schizzi franco-provenzali e il saggio su L'Italia dialettale. Acute e interessanti sono anche le critiche mosse all'eccessivo rigorismo della scuola linguistica dei “neogrammatici” nelle Lettere glottologiche (1887), in cui l'Ascoli enunciò la teoria del “sostrato” linguistico. Fu professore nell'Accademia Scientifico-Letteraria di Milano dal 1861, e per i suoi alti meriti fu anche nominato senatore del Regno e cittadino onorario di Milano.