Àrpalo

(greco Hárpalos), macedone, tesoriere infedele di Alessandro Magno. Nel 324 a. C., con le ricchezze predate alle casse reali macedoni e con un seguito di mercenari, approdò ad Atene chiedendo ospitalità. Il fatto acuì, nella vita politica cittadina, i contrasti esistenti non solo fra la fazione filomacedone e la democratica, ma anche in seno a quest'ultima. Mentre infatti gli elementi più radicali del partito democratico furono decisamente ostili alla richiesta di Alessandro di consegnare il fuggitivo, i più moderati, capeggiati da Demostene, caldeggiarono una spregiudicata politica di compromesso che finì col prevalere. Il tesoro di Arpalo fu confiscato, il fuggitivo venne arrestato, ma poi, nascostamente, fatto evadere. Ne derivò uno scandalo, aggravato dal fatto che parte del tesoro era scomparso; i filomacedoni e i democratici oltranzisti, coalizzatisi, ebbero allora buon gioco nell'accusare Demostene di corruzione e nell'ottenerne la condanna. Arpalo, frattanto, riparò a Creta, dove, in circostanze misteriose, fu assassinato.

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