Àdria (Rovigo)
Indicecomune in provincia di Rovigo (22 km), 4 m s.m., 113,52 km², 20.640 ab. (adriesi), patrono: santi Pietro e Paolo (29 giugno).
Storia
Abitata anticamente dai Veneti visse il periodo di maggior floridezza tra i sec. VI e IV a. C., quando sotto i Greci fu il principale porto dell'Adriatico (al quale diede presumibilmente il nome). Colonia di Siracusa (sec. IV a. C.), poi possedimento dei Galli (sec. III a. C.), con l'espansione della potenza romana verso la Pianura Padana divenne un municipio fiorentissimo (Atria). Il progressivo interramento del porto e l'avanzamento della linea di costa prodotti dai depositi alluvionali dell'Adige e del Po (oggi Adria è a 25 km dal mare), ne provocarono un periodo di decadenza che ebbe inizio sotto la dominazione bizantina (sec. IV), proseguendo in periodo vescovile (882) e durante le alterne signorie degli Estensi (1221), dei Carraresi e di Venezia (1345-1438). Passata definitivamente ai veneziani (1482), iniziò la sua ripresa grazie all'opera di assestamento idraulico detta “taglio di Porto Viro” (terminato nel 1604) e alle opere di bonifica del territorio dei sec. XVIII-XIX. Nel 1951 subì gravi danni a causa dell'alluvione che devastò il Polesine.
Arte
La cattedrale Vecchia, ricostruita nel sec. XIX, conserva un bassorilievo bizantino del sec. VI con incisioni in greco, un crocefisso bizantino su tavola e, nella sacrestia, armadi intagliati di Jacopo Piazzetta provenienti dalla scuola della Carità di Venezia; nella cripta vi sono affreschi forse del sec. VIII. All'interno della chiesa di Santa Maria Assunta della Tomba, di aspetto settecentesco ma più volte rimaneggiata, si conservano la vasca battesimale ottagonale (sec. VIII), un rilievo quattrocentesco in terracotta e un'acquasantiera medievale. Nel Museo archeologico nazionale è conservato il ricchissimo materiale di scavo della zona che va da reperti paleoveneti a testimonianze del mondo greco, romano e gallico.
Economia
L'industria è attiva nei settori meccanico, metallurgico, chimico, alimentare, del legno, dell'abbigliamento, dei materiali da costruzione e della lavorazione delle materie plastiche. Permangono e sono fiorenti le tradizionali pratiche agricole (cereali, ortaggi, frutta) e l'allevamento.