Definizione e ambito
- Introduzione
- La nascita della sociologia
- La scientificità
- L'interdisciplinarietà
La nascita della sociologia
Il contesto storico in cui la disciplina nasce è caratterizzato dagli sconvolgimenti provocati dalla rivoluzione industriale. Non è infatti un caso che la sociologia si affermi innanzi tutto in contesti come quello tedesco, francese, inglese e statunitense dove più profondamente si era radicata l'industrializzazione, con i conseguenti stravolgimenti dei modi di vita, di ruolo, ma anche di collocazione sociale e di valori, tipici delle epoche precedenti. Da un lato, dunque, è la crisi, nel senso di messa in discussione degli equilibri consolidati, a spingere la nascita di una riflessione su fenomeni spesso dati per scontati. Dall'altro la fiducia (talvolta anche acritica) nei confronti di un metodo scientifico grazie al quale le scienze naturali avevano raggiunto sviluppi eccezionali e prodigiose applicazioni alla vita quotidiana (basti pensare a invenzioni come il telegrafo o la locomotiva). Le scienze sociali sorgono appunto come tentativo di rendere oggetto di indagine rigorosa anche ambiti tradizionalmente legati a discipline umanistiche considerate spesso impenetrabili al rigore delle scienze naturali.
La sociologia è dunque una delle scienze più giovani: la sua nascita viene normalmente fatta risalire all'espressione "sociologia" usata nel 1824 da Auguste Comte per designare la scienza della società in sostituzione della fisica sociale. In realtà, nonostante le analisi del contesto sociale precedano di gran lunga quella data (si pensi, per esempio, all'opera di Hobbes o ancor prima a quelle di Platone e Aristotele), è soltanto a partire dal XIX secolo che si impone l'esigenza di una disciplina scientifica che concentri il proprio ambito di indagine sui fenomeni sociali e sulla struttura delle relazioni sociali. Va precisato che il concetto di "scientificità" ha attraversato nel corso del tempo notevoli variazioni e ciò non solo all'interno delle cosiddette scienze esatte, ma ancor più all'interno delle scienze sociali.
Secondo l'indicazione di Comte, l'oggetto della ricerca scientifica, e pertanto anche quello della sociologia come scienza, deve essere ridotto al "positivo", ossia alle affermazioni controllabili sulla base dei fatti. Ciò implica la ricerca di qualcosa di verificabile, mediante cui poter identificare le leggi che colgono le relazioni costanti e i comportamenti regolari dei fenomeni, a loro volta comprensibili solo facendo ricorso a strumenti scientifici.