La storiografia imperiale
In sintesi
La storia, compendio del passato | Le opere storiografiche sono, per lo più, opere in cui si offre una compilazione riassuntiva delle vicende del passato piuttosto che una loro interpretazione. Si diffondono compilazioni, epitomi, compendi e breviari. |
Gli storici | Due dati accomunano i principali storici d'età imperiali: la loro integrazione col mondo romano (in alcuni casi sono funzionari imperiali) e la provenienza dalle regioni asiatiche dell'Impero, specialmente l'Egitto. |
Appiano | Visse a Roma nel II sec. Scrisse una Storia romana (24 libri), seguendo un criterio etnografico e un'ottica filoromana. |
Cassio Dione | Visse a Roma nel II sec.; ricoprì alte cariche politiche sotto i Severi e scrisse una Storia romana (80 libri), divisa in decadi. |
Procopio | (ca. 500 d.C.-565 d.C.). Fu consigliere di Belisario (inizio V sec.), generale di Giustiniano, uomo di corte. Scrisse diverse opere la più importante delle quali, su modello di Erodoto, Tucidide e Polibio, sono le Storie (8 libri). È ambiguo il giudizio dello storico sulla corte imperiale, a tratti esaltata (Storie, Sulle costruzioni) ma anche impietosamente criticata (Aneddoti). |
Zosimo | La sua identificazione non è chiara. Fu uno degli ultimi intellettuali pagani (VI sec.); scrisse una Storia nuova (6 libri). |
Giuseppe Flavio | (ca. 38 d.C.-100). Storico ebraico, ingraziatosi l'imperatore Vespasiano, si trasferì a Roma e ottenne la cittadinanza romana (da cui il nome Flavio per riconoscenza verso l'imperatore). Compose diverse opere, di cui la più importante è la Guerra Giudaica (7 libri) scritta in aramaico e poi tradotta in greco. Seguono le Antichità Giudaiche (20 libri) e due opere apologetiche, l'Autobiografia e il trattato Contro Apione (2 libri). |