Senofonte e gli storici minori

Senofonte

Nacque ad Atene nel 430 ca a.C. da una ricca famiglia, fu educato ai valori e alle pratiche tipiche del suo ceto (equitazione, arte militare) e frequentò, pur senza diventarne allievo, Socrate. Collaborò con il regime oligarchico dei Trenta Tiranni. Dopo la restaurazione democratica lasciò Atene (401) e seguì il corpo dei 10 000 mercenari greci al servizio di Ciro contro il fratello Artaserse II, re di Persia. Dopo la morte di Ciro a Cunassa (vicino a Babilonia) si mise a capo delle truppe greche sbandate, conducendole, con un lungo e drammatico viaggio di ritorno, fino al Mar Nero. Nel 399 fu ufficialmente bandito da Atene: da allora si fece sempre più stretto il legame con Sparta . Seguì il re spartano Agesilao in varie spedizioni in Asia Minore e combatté con le sue truppe perfino contro la patria a Coronea (394). Ottenne in dono dagli spartani una tenuta a Scillunte, presso Olimpia, dove si dedicò all'agricoltura, alla caccia e dove forse iniziò la sua attività letteraria. Da Scillunte dovette però allontanarsi nel 371, quando gli elei reclamarono il possesso della città.

Visse per un lungo periodo a Corinto. I suoi rapporti con la madrepatria migliorarono, tuttavia, dopo la riconciliazione fra Atene e Sparta in funzione anti-tebana: intorno al 368 l'esilio fu revocato e Senofonte forse ritornò ad Atene, dove morì nel 354 a.C.. Negli eserciti ateniesi combatté suo figlio Grillo, che trovò la morte nella battaglia di Mantinea (362).

Il corpus delle opere di Senofonte, di cui non è agevole fissare la cronologia, è molto ricco ed eterogeneo e può essere così ripartito: opere storiche (Anabasi, Elleniche, Agesilao e la Costituzione degli Spartani); opere memorialistiche dedicate a Socrate (Apologia di Socrate, Simposio, Memorabili ed Economico); saggi pedagogico-politici (Gerone e Ciropedia); scritti di argomento tecnico (Le entrate, Ipparchico, Sull'equitazione, Cinegetico e altri trattati su svariate tematiche).

Le opere storiche

Le opere d'argomento storico sono: Anabasi, in 7 libri (il titolo significa “marcia all'interno” e si riferisce solo alla prima parte dell'opera, in cui è descritta l'avanzata dell'esercito greco, al seguito di Ciro, verso l'interno dell'Asia Minore); Elleniche, in 7 libri, che contengono l'esposizione della storia greca dal 410 al 362 a.C.; Agesilao, biografia idealizzata del re spartano, seguito e ammirato dall'autore; Costituzione degli Spartani, in cui è celebrata l'organizzazione politico-istituzionale di Sparta (non è di Senofonte, invece, la Costituzione degli Ateniesi, violento libello contro il sistema democratico).

Le opere memorialistiche

Questo gruppo di opere si ispira alla figura e all'insegnamento di Socrate, di cui Senofonte è amabile divulgatore. Apologia di Socrate e Simposio ripropongono, ma a un livello filosofico e artistico assai inferiore, i temi e le situazioni delle due corrispondenti opere di Platone; nei Memorabili, in 4 libri, Socrate dibatte di economia, sia domestica sia pubblica, nell'Economico, di agricoltura e della vita di campagna, temi probabilmente estranei alla grande lezione socratica.

I saggi pedagogico-politici

Nel Gerone è dibattuto, mediante un dialogo tra il tiranno di Siracusa e il poeta Simonide, il rapporto tra il buon tiranno e i suoi sudditi. Nella Ciropedia (il titolo, che significa “educazione di Ciro”, si riferisce propriamente al primo libro dell'opera), in 8 libri Senofonte riflette sulla costituzione del regno di Ciro il Grande, fondatore della potenza persiana e ne tesse l'encomio.

Gli scritti di argomento tecnico

Di economia trattano Le entrate, forse l'ultima opera di Senofonte, scritta dopo il ritorno ad Atene (o comunque dopo la riconciliazione con la sua città). Di argomento più tecnico sono l'Ipparchico, sui doveri del comandante di cavalleria e sulla funzione di questo corpo, di cui Senofonte stesso aveva fatto parte. Sull'equitazione, è dedicato all'educazione e alla tenuta del cavallo, e il Cinegetico (di dubbia autenticità) all'allevamento dei cani da caccia.

La concezione storiografica

Le Elleniche narrano le ultime fasi del conflitto tra Atene e Sparta e il sorgere dell'effimera egemonia di Tebe. In esse, la materia, assai ampia, non è sempre organizzata secondo criteri rigorosi e la valutazione degli eventi risulta influenzata dalla visuale filospartana dell'autore. L'opera sembra essere stata composta per addizione di parti successive: particolari problemi hanno sollevato i primi due libri, che si ricollegano immediatamente agli eventi con cui si era interrotta l'opera di Tucidide e che secondo alcuni studiosi (per la partizione annalistica della materia, per il linguaggio usato e soprattutto per la maggiore acutezza dell'indagine rispetto al resto dell'opera) potrebbero essere addirittura attribuiti a Tucidide. Nelle parti restanti, le Elleniche si fanno apprezzare per l'attenzione agli aspetti militari delle vicende e per gli efficaci ritratti dei protagonisti; meno convincenti appaiono la ricerca delle cause e l'individuazione dei nessi che collegano i fatti.

Del tutto originale è il taglio espositivo dell'Anabasi: la cronaca della lunga spedizione dell'esercito mercenario greco al seguito di Ciro è esposta in modi scarni e asciutti, con un andamento che è stato definito diaristico. A partire dalle pagine centrali dell'opera, dopo l'infausto esito della battaglia di Cunassa, dopo la morte di Ciro e la dispersione del suo esercito, l'autore si pone come protagonista della vicenda e, tra difficoltà infinite, guida la ritirata delle truppe greche dal cuore dell'Armenia fino al Mar Nero. Il dettato cronachistico si arricchisce di toni di intensa drammaticità.

Nella Ciropedia la dimensione propriamente storica si fonde con quella della biografia e addirittura fa presentire il gusto del romanzo. La vita di Ciro il Grande, additato come prototipo di sovrano perfetto, è esposta con un intento didascalico e, avviando la riflessione sulla funzione della monarchia, esce dagli schemi tipici della cultura della polis anticipando l'ellenismo.