La poesia lirica
- Introduzione
- I trovieri
- La poesia "personale": Colin Muset e Jean Bodel
- Rutebeuf
- Riepilogando
La poesia "personale": Colin Muset e Jean Bodel
Accanto ai trovieri, tradizionali ospiti delle corti signorili, avanzano altri poeti legati al mondo borghese delle ricche città mercantili o delle campagne, che essi rappresentano con vena più personale e arguta rispetto ai canoni poetici cortesi. Fra gli esponenti più significativi furono Colin Muset e Jean Bodel, quello eminente Rutebeuf.
Colin Muset
Colin Muset (metà del secolo XIII) condusse l'esistenza misera e vagabonda del menestrello, guadagnandosi da vivere nelle corti e nelle piazze delle città tra la Champagne e la Lorena. Dapprima obbedienti ai canoni della poesia cortese, le sue canzoni trovano accenti più personali quando cantano in modo semplice, diretto e talora scherzoso le gioie della vita, la buona tavola e l'amore.
Jean Bodel
Jean Bodel (circa 1165 - circa 1210), nato ad Arras, una città del Nord della Francia dove andava affermandosi la borghesia dei mercanti, incarna un nuovo tipo di troviero, che non errava da una corte all'altra al servizio di qualche signore, ma risiedeva in una città viva e animata, alternando l'attività letteraria alle occupazioni amministrative. Jean Bodel si cimentò in vari generi, dando in ciascuno prova di un talento originale, capace di esprimersi nel registro epico come in quello drammatico o comico. Nei Neuf fabliaux (Nove fabliaux) rappresentò i borghesi di Arras e i contadini dei villaggi vicini, utilizzando il tono satirico e il linguaggio realistico e spesso sboccato tipico del genere. Nella canzone di gesta Les Saxons (I Sassoni) fuse epopea cavalleresca, tematiche cortesi e realismo borghese. Una delle sue opere più originali, Le jeu de saint Nicolas (La rappresentazione di san Nicola), è uno spettacolo teatrale di tipo nuovo, singolare fusione di tragico e comico. Colpito dalla lebbra, Jean Bodel fu costretto a lasciare la sua città; scrisse allora un poema, il mirabile Congé (Congedo), senza dubbio il suo capolavoro. Superando le tematiche tradizionali, egli vi esprime con toni intensamente personali il rimpianto del tempo felice, chiede sostegno agli amici e dà sfogo al proprio dolore nel separarsi dalla vita.