Perché non si può vivere senza soffrire?
Nell’Antica Grecia Aristotele diceva: “Il saggio cerca l'assenza di dolore, non il piacere”.
Si potrebbe pensare che vivere in un mondo privo di dolore sia una benedizione, ma in realtà non lo è affatto: la capacità di provare dolore è di vitale importanza.
Il dolore è un meccanismo di difesa fondamentale per il nostro benessere e la nostra sopravvivenza: si manifesta come un vero e proprio sistema di allarme ed è un modo per riconoscere situazioni pericolose per l'integrità dell'organismo.
Tutti noi avvertiamo la sensazione di dolore grazie al nostro sistema anatomico, che trasporta gli stimoli dalla periferia al cervello, una volta elaborati, affiorano a livello cosciente, facendoci dire il classico “AHI”!
Le sensazioni di dolore viaggiano attraverso il sistema di cablaggio più intricato che si conosca, una complessa centralina telefonica piena di cavi che inviano e ricevono messaggi da ogni parte del nostro corpo.
Ogni centimetro quadrato della nostra pelle contiene più di 1.300 recettori del dolore, chiamati nocirecettori: tutti questi sensori segnalano fattori di pericolo come le alte temperature, il contatto con sostanze chimiche nocive, lesioni e mancanza di ossigeno.
Ma non solo: ci rivelano anche traumi interni, come fratture o stati di sofferenza degli organi.
Le vie nervose, che vengono attivate dalla sensazione di dolore, creano una serie di risposte molto complesse, che coinvolgono spesso anche il sistema endocrino e il sistema immunitario.
L'assenza di dolore può trasformare la vita in un inferno: il dolore è il linguaggio che il corpo usa per dirci che c’è qualcosa che non va, è il nostro sistema di allarme, che ci protegge dalle minacce esterne e contribuisce alla nostra sopravvivenza.
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