Perché facciamo incubi?

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Gli incubi possono prender vita da diversi fattori: diventa limitante parlare solo di uno di questi, quindi è bene far riferimento a più fenomeni che portano a fare i cosiddetti “brutti sogni”.

Ci sono diverse scuole di pensiero: neurologi, scienziati e medici non sempre la pensano allo stesso modo; in questo caso, però, ogni diversa risposta è utile per conoscere le fondamenta e lo sviluppo degli incubi più terrificanti.

I neurologi riconoscono la nascita dell’incubo quando non si gode di “sonno paradossale”, ovvero quando dormiamo profondamente. Il sonno paradossale è raggiungibile soltanto quando ci si sente al sicuro: è come abbandonarsi ad uno stato che non controlliamo nel quale ci possiamo lasciare andare completamente. Il sonno paradossale non si raggiunge se si è affamati o se la temperatura corporea non è ottimale; infatti è spesso una digestione difficile o uno sbalzo termico a far scattare l’incubo, durante il quale si è già in uno stato quasi di veglia.

Secondo alcuni scienziati gli incubi deriverebbero persino dai nostri antenati: quasi come li avessimo ereditati e non ce ne potessimo più sbarazzare. Questo perché in età preistorica erano molte le “paure” degli uomini e le preoccupazioni con le quali tutti i giorni dovevano convivere: dalla caccia al buio fino ai pericoli contro i quali lottavano quotidianamente. Questo potrebbe correlare l’incubo alla paura e al perché a volte si sognano “paure” o immagini derivate da preoccupazioni che fanno parte della nostra vita.

Gli incubi che si ripetono, invece, potrebbero essere causati da un’esperienza che ha traumatizzato l’individuo durante l’infanzia, ad esempio: la paura dell’acqua o di certi insetti; ma anche di avvenimenti ben più gravi che però si sono lasciati andare, senza essere più affrontati. Queste paure e traumi potrebbero riaffiorare sotto forma di incubo durante l’età adulta.

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