Facebook crea dipendenza?

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Dalla nascita dei social network e in particolare di Facebook si sono moltiplicati gli studi sulla dipendenza che questi possono creare tra gli utenti che li utilizzano quotidianamente.

C'è chi sostiene, infatti, che Facebook sia molto simile a una droga alla quale col tempo si riesce a rinunciare difficilmente, o ancora che il suo utilizzo possa essere causa di litigi all’interno di una coppia, portando non raramente al divorzio.

Sono poi molti a sostenere con forza l’assunto che Facebook sia, in fin dei conti, un “luogo” molto pericoloso per gli incontri poco raccomandabili che qui si possono fare.

La dipendenza e l’iperconnessione, però, presenta anche un paradossale rovescio della medaglia. In effetti, benché lo slogan di questo social network reciti “Facebook aiuta a connetterti e a rimanere in contatto con le persone della tua vita”, c’è chi sostiene che paradossalmente questo strumento conduca lentamente a un vero e proprio isolamento sociale: a dirlo è lo psicologo britannico Aric Sigman. Secondo lo studioso, l’utente medio di Facebook può arrivare a preferire le relazioni virtuali a quelle reali, disimparando quindi ad affrontare i normali rapporti sociali tipici del mondo esterno.

In aggiunta a questo, Aric Sigman, ipotizza che l'uso massiccio del suddetto social network possa arrivare ad alterare i meccanismi di risposta allo stress, modificando il funzionamento del sistema immunitario e incrementando il rischio di malattie anche gravi come tumori, disturbi cardiovascolari e demenza.
Certo, per ora si tratta solamente di ipotesi poiché non è ancora stato possibile effettuare studi su tempi lunghi vista il boom così recente di Facebook.

Senza dubbio, però, le sintomatologie e i disturbi sopra elencati sono rischi propri della vita sedentaria: e cos'è Facebook se non stare seduti di fronte ad un PC?

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