Perché si può rompere un bicchiere con la voce?
Una schiarita alla gola, qualche gorgoglio, un respiro profondo...
Bianca Castafiore si preparava così ai suoi acuti che distruggevano bicchieri nel celebre fumetto di Tintin.
Se proviamo a percuotere un bicchiere esso produrrà una nota unica per timbro, intensità e altezza.
Come la nostra voce, un bicchiere è infatti uno strumento che può produrre onde sonore legate alla sua forma e alle sue dimensioni.
Nel momento in cui si riuscisse a riprodurre un suono avente esattamente la stessa frequenza di quello emesso dal bicchiere, il vetro entrerebbe in risonanza vibrando fino alla rottura.
Ma in quanto unico, tale suono risulterà essere difficile da riprodurre senza l'aiuto di apparecchiature specifiche.
La voce umana emette note anch'esse uniche e spesso imprecise che vengono sostenute per un tempo troppo breve da riuscire a entrare in risonanza con quella di un bicchiere.
Ma non è da escludere che se riuscissimo a riprodurre una nota identica a quella emessa da un bicchiere, per un tempo e con una potenza sufficiente, potremmo arrivare a romperlo solo grazie alle nostre corde vocali.
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