Perché è impossibile camminare sull'acqua?
Si dice che qualcuno un tempo sia riuscito a camminare sull'acqua e qualcuno ancora oggi ci riprova.
Miracolo? Magia? O forse è solo questione di stratagemmi?
Perché è impossibile camminare sull’acqua?
Secondo il principio di Archimede, ogni corpo immerso in un fluido riceve una spinta verticale dal basso verso l'alto, pari al peso del volume del fluido che sposta.
Questa forza prende il nome di spinta idrostatica e dipende anche dalla densità del fluido.
Se la spinta verso il basso, legata alla gravità, viene controbilanciata dalla spinta idrostatica verso l'alto, il corpo galleggia. Se invece è maggiore, il corpo affonda.
La spinta idrostatica parte dal baricentro della massa di fluido che viene spostata, e agisce sul baricentro del corpo immerso.
Il corpo umano, infatti, galleggia meglio in posizione distesa, mentre tende a sprofondare quando è in posizione verticale.
Nel mondo animale, esiste una specie di lucertole che riesce a correre sull'acqua: vengono chiamate “lucertole di Gesu' Cristo”; sono rapide e leggere, ma il loro segreto sta nella forma delle zampe.
Muovendole rapidamente sull'acqua, riescono a creare delle piccole bolle d'aria, da usare come cuscinetti su cui correre per alcuni metri.
Una persona in piedi, invece, potrebbe evitare di affondare, solo nel caso in cui riuscisse a scivolare sull'acqua, a gran velocità, come un sasso piatto.
Ma sarebbe un'impresa impossibile anche per Usain Bolt, l'uomo più veloce del mondo.
Un uomo adulto, dal peso medio, dovrebbe riuscire a scivolare sull'acqua con una rapidità di 60 kilometri orari!
L'unico modo per andare così veloce è quello di farsi trainare da un motoscafo.
Secondo il principio di Archimede, ogni corpo immerso in un fluido riceve una spinta idrostatica pari al volume della massa che sposta
Una persona che nuota può distribuire il proprio peso in modo uniforme e galleggiare. Questo non avviene in posizione verticale.
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