Perché gli squali bianchi possono essere considerati predatori perfetti?
Lo squalo bianco può essere considerato un predatore perfetto grazie a una serie di caratteristiche peculiari ed esclusive che lo trasformano in uno degli animali più pericolosi del pianeta: i denti aguzzi, una coda potentissima e un corpo straordinariamente dinamico gli permettono di raggiungere anche i 25 chilometri orari, rendendo gli attacchi fulminei e inaspettati.
Il colore del suo manto gli permette di mimetizzarsi facilmente, anche se uno dei particolari che lo distingue dagli altri predatori è la rete mirabile, una rete di vasi sanguigni che circonda i possenti muscoli del nuoto e che ha il compito di recuperare il calore generato dalla contrazione muscolare; in questo modo la temperatura corporea dello squalo bianco rimane più elevata rispetto all’ambiente esterno e fino a 14 gradi superiore ai suoi simili, aumentando notevolmente variabili come forza e velocità.
La capacità predatoria di questo temibile cacciatore è supportata da un apparato sensoriale raffinatissimo: il suo olfatto è in grado di individuare una molecola di sangue in mezzo a un milione di molecole d’acqua. La sua vista è formidabile e gli permette di localizzare prede a 30 metri di distanza. La sua pelle estremamente ruvida è ricoperta di piccoli dentelli durissimi che gli permettono di rompere le turbolenze dell’acqua durante il nuoto.
Un’altra caratteristica che contraddistingue lo squalo bianco è la presenza delle ampolle di Lorenzini, organi di senso posti sul muso che gli permettono di identificare i microscopici campi elettrici emessi dalle sue prede. Queste speciali caratteristiche si combinano alla perfezione con la potenza delle sue mascelle, dotate di file di denti seghettati, che si aprono fino a un metro di larghezza: sferrando morsi della potenza di 300 chili, lo squalo bianco non lascia scampo alle sue prede.
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