Perché il falco pellegrino è l'animale più veloce del pianeta?
Si può dire che se il falco pellegrino fosse un aereo sarebbe un capolavoro di meccanica e aerodinamicità. Questo uccello ha infatti un’apertura alare cha varia da 80 a 120 cm. Il falco pellegrino è conosciuto come uno degli uccelli più veloci al mondo che in picchiata riesce a raggiungere velocità che sfiorano i 320 km orari: praticamente le prestazioni di una macchina sportiva.
Neppure il ghepardo, uno degli animali terrestri più veloce, riuscirebbe a batterlo.
L’educazione del falco pellegrino alla caccia fu un passatempo in voga nelle corti più lussuose, durante il periodo feudale.
Oggi, in moltissime città, questo rapace fulmineo e silenzioso vola sopra i palazzi ad altezze vertiginose.
Il falco pellegrino ha una grande adattabilità, tanto da poter essere considerato un animale cosmopolita: dai cieli aperti e poco popolati alle vette di campanili e palazzi di città, i suoi nidi, infatti, si possono trovare negli ambienti più diversi.
Il falco pellegrino ha bisogno di sfamare se stesso e i sui piccoli almeno due volte al giorno ed è proprio per soddisfare questo bisogno che gioca il suo asso nella manica: la velocità!
Il suo corpo a goccia, la coda corta e le ali grandi sembrano essere state perfettamente studiate per sfruttare al massimo i principi dell'aerodinamica. All'interno delle sue narici poi si trovano degli opercoli che consentono a questo animale di respirare normalmente anche in volo; a quelle velocità e altitudini, infatti, la forza e la pressione dell'aria rischierebbe di far esplodere i suoi polmoni.
Una membrana pulisce i suoi bulbi oculari dalle impurità e gli impedisce di disidratarsi; i suoi occhi sono dotati di due zone per ogni retina, nelle quali sono concentrati dei sensori visivi, che gli conferiscono un incredibile potere di triangolazione. Per questo è in grado di individuare una preda nel raggio di tre chilometri.
Il falco pellegrino caccia in volo e con la sua vista strabiliante seleziona le vittime tra gli uccelli più lenti e deboli. L'avventarsi contro prede capaci di veloci virate, infatti, diminuirebbe le probabilità di riuscita della sua caccia che è incentrata soprattutto sulla velocità della picchiata.
Quando individua una vittima, questo rapace si raccoglie su se stesso.
La testa si abbassa, le ali appuntite e lunghe si chiudono e diventano un tutt'uno col suo corpo; si posiziona perpendicolare alla sua preda e poi..giù in picchiata.
La manovra richiede una frazione di secondo : le penne dure gli consentono di avere maggior penetrazione nelle correnti d'aria.
La velocità rende gli attacchi del falco pellegrino inaspettati per le sue vittime perché con i suoi affilatissimi artigli questo rapace infligge tremende stoccate con un impatto devastante per le sue prede. Il controllo del suo corpo è strabiliante, le sue virate e lo scendere in picchiate da quelle altezze e a quella velocità, infatti, farebbero perdere i sensi a qualsiasi essere umano.
Una macchina perfetta, in cui tutto concorre a renderlo il top gun del regno animale.
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