Perché i coccodrilli sono sopravvissuti ai dinosauri?

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Il coccodrillo è un vero e proprio fossile vivente: comparso 90 milioni di anni fa, è sopravvissuto alla scomparsa dei dinosauri per diventare, oggi, uno dei più antichi esseri viventi presenti sul nostro pianeta.

Quando 65 milioni di anni fa un grande asteroide colpì la Terra decretando la fine dell’era dei dinosauri, il coccodrillo sopravvisse al cataclisma. Perché? Le cause sono da ritrovarsi nella straordinaria fisiologia di questo rettile. Scopriamo di più!

Il corpo del coccodrillo, infatti, è un vero e proprio capolavoro di ingegneria, capace ancora oggi di adattarsi alle situazioni climatiche e ambientali più estreme.

I coccodrilli dell'Africa, per esempio, riescono a sopravvivere a lunghi periodi di siccità arrivando addirittura a non mangiare per più di un anno! Il corpo di questo grande rettile è in grado di ridurre le funzioni vitali al minimo indispensabile, tanto che il cuore, in condizioni estreme, può arrivare a battere due sole volte al minuto, pompando il sangue quel poco che basta per evitare l'arresto degli organi vitali.

La sopravvivenza del coccodrillo, poi, è da ritrovarsi anche nell'incredibile capacità che questi rettili hanno di cacciare: il corpo del coccodrillo è programmato per uccidere.
Minuscole ciglia all'interno dell'orecchio permettono al coccodrillo di captare suoni impercettibili, così da segnalare una preda in avvicinamento molto tempo prima del suo arrivo.

Il finissimo udito, poi, si accompagna ad una pazienza magistrale e, soprattutto, all'incredibile capacità che questi rettili hanno di nascondersi e attaccare solo al momento più opportuno. Capaci, letteralmente, di sparire in 30 cm d'acqua i coccodrilli attendono il momento dell'agguato con pazienza per poi attaccare la preda con la loro presa mortale: le mandibole sono in grado di esercitare la forza di due tonnellate di peso!

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