Perché le catastrofi climatiche aumentano il pericolo squali?
Quando si verificano delle catastrofi naturali come uragani, cicloni e trombe d’aria c'è il rischio che i grandi predatori del mare, come gli squali, si avvicinino pericolosamente alla terra e risalgano i fiumi.
E' accaduto in Australia nel 2006 a seguito del furioso ciclone tropicale di categoria 5 ribattezzato Larry. Molti squali riuscirono a raggiungere alcune proprietà agricole seminando il panico. Gli squali, attratti sotto costa dalla grande quantità di carcasse e pesci trascinate dalle alluvioni, riescono a muoversi anche nelle acque più torbide perchè usano il senso della vista solo quando sono molto vicini alla preda.
Normalmente riescono attraverso i suoni a bassa frequenza a localizzare una preda anche a due km di distanza. La linea laterale è il canale sensoriale che percorre tutto il corpo dello squalo e permette di percepire le minime vibrazioni. Anche il senso dell'olfatto è molto sviluppato, infatti riescono ad avvertire la presenza di sangue su 25 milioni di parti di acqua. Lo squalo è in grado anche di percepire variazioni di campi elettrici perchè dotato di particolari organi sensoriali posizionati sul muso. Per questo è uno dei predatori più pericolosi.
Il più temuto in caso di catastrofi climatiche è lo squalo toro perchè più abituato a vivere sotto costa in acque profonde meno di trenta metri ed è capace di arrivare anche a riva a meno di un metro di profondità. Vive in mari caldi e in acque torbide ed è in grado di risalire i fiumi. Può subire senza conseguenze cambiamenti anche importanti di gradiente salino quindi può passare tranquillamente dalle acque salate del mare a quelle dolci dei fiumi. Mangia di tutto, dai pesci, alle tartarughe, ai crostacei e agli uccelli.
In India, sul Gange, è molto temuto perchè ha attaccato molte persone e divorato anche i cadaveri che galleggiavano sul fiume. In Africa, invece, lo Zambesi è considerato lo squalo più pericoloso dopo aver provocato la morte di molti nuotatori.
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