Perché anche in Italia ci sono i cicloni?
Katrina, Sandy, Andrew sono i nomi di cicloni che negli ultimi anni hanno messo in ginocchio gli Stati Uniti.
In Italia, di recente, sono stati Nettuno e Cleopatra ad affliggere il paese.
Li chiamiamo per nome, pur sapendo che ci troviamo di fronte ad una forza che di umano ha poco.
Negli ultimi anni l’Italia è stata tormentata da forti tempeste che ci fanno pensare ai grandi uragani che si abbattono sugli Stati Uniti.
La disposizione geografica dell'Italia, al confine tra l'Europa continentale e l'area Mediterranea, può diventare bacino di scontro tra correnti d'aria di diversa temperatura, intorno ad un centro di bassa pressione.
Per esempio, in Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna, i cicloni si formano perché i venti freddi dell'arco alpino si scontrano con le correnti calde, che si sono arricchite di umidità scorrendo lungo l'Adriatico.
In Sicilia e in Calabria le correnti calde arrivano, invece, dall'Africa e quelle fredde da nord-ovest, e il contrasto della temperatura e dell'umidità tra i venti è massimo.
Queste collisioni d'aria, che assumono una forma circolare, possono provocare tempeste violente.
Si formano molto spesso tra il mese di agosto e il mese di gennaio, nel periodo in cui le temperature delle acque superficiali dei mari mediterranei raggiungono i livelli più alti.
Ogni ciclone nasce sulla superficie del mare quando la temperatura sale e l’acqua inizia a evaporare rapidamente.
L’aria, salendo verso l’alto, si raffredda, e di nuovo si condensa, generando a sua volta energia e liberando calore, che sale, ancora più in alto, mosso da un meccanismo che si autoalimenta.
Da questo moto continuo si creano una serie di vortici che risucchiano dal mare ulteriore vapore, calore, ed energia, come delle pompe aspiranti.
Il ciclone ha iniziato la sua furiosa danza.
Le tempeste cicloniche sono piuttosto numerose, ma spesso si esauriscono sul mare. Nel caso in cui giungano sulla terraferma, nonostante una diminuzione di intensità, possono provocare numerosi danni per la forza dei venti, delle piogge e del moto ondoso.
Anche il nostro Mediterraneo, può produrre veri e propri sistemi ciclonici anche se imparagonabili agli uragani d'oltreoceano perché le condizioni ambientali non sono in grado di generare l'energia necessaria alla formazione di tempeste violente come quelle tropicali.
Uno dei cicloni più violenti degli ultimi tempi ha il nome di una antica regina: Cleopatra.
Si è abbattuto sulla Sardegna nel Novembre del 2013.
In casi come questi, ciò che contribuisce ad aggravare gli effetti del maltempo, è il dissesto idrogeologico, che provoca spesso gravi alluvioni e frane.
Come accade in tutti i paesi dell' Area Mediterranea, anche in Italia, in alcuni periodi dell'anno, si verificano dei veri e propri scontri tra correnti d'aria calde e fredde, che danno origine a perturbazioni, rovesci e venti forti.
Spesso queste tempeste si riversano sul nostro paese con effetti devastanti.
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