A quanto arriva la forza di costrizione di un serpente?
In natura il serpente boa è in grado di cogliere di sorpresa una preda afferrando l’animale da dietro la testa e attorcigliandosi ad anello intorno al corpo. Quel che qui va chiarito però, è che il rettile non si affida tanto alla forza bruta per schiacciare la preda, ma piuttosto la stretta viene applicata con la funzione di non permettere all’animale di respirare. La preda soffoca, ma non è schiacciata.
I boa d’acqua, come l’anaconda verde e giallo, sono serpenti che possono raggiungere le ragguardevoli dimensioni di quasi 12 metri di lunghezza e un peso di oltre 150 chilogrammi.
Fatta questa premessa, sembra che gli ingegneri della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, in Pennsylvania, abbiano messo a punto un sistema di come monitorare la pressione esercitata da un boa mentre avvinghia a morte un coniglio. Essi hanno costruito allo scopo, il constrictor-o-meter, per lo zoo della cittadina che voleva fosse misurata la potenza delle spire di questi serpenti.
Il dispositivo, sensibile alla pressione, è una sonda che viene posta tra il serpente e la sua preda: nel caso di un pitone di 5,5 metri, per esempio, è stato misurato che la stretta che esso può applicare sulla vittima, è equivalente alla forza di circa un chilogrammo per centimetro quadrato, circa sei volte di più di una robusta stretta di mano!