sf. [sec. XIX; dal greco diasporá, dispersione]. Dispersione, in varie parti del mondo, di popoli che abbandonano il proprio Paese. In particolare, è riferito al fenomeno storico della dispersione [...]
Il popolo della diaspora vive in terra straniera, ha contatti di cultura e di commercio, ma non di culto o di matrimonio, spesso neanche di mensa, col popolo ospitante, e vive in perpetua
nome con il quale viene designato un vasto gruppo di popolazioni culturalmente affini, stanziate in prevalenza nelle regioni centrali e settentrionali dell'altopiano etiopico. Il nome di Abissini der [...]
Tra i vari gruppi, il più numeroso è quello degli Amhara; altri importanti sono gli Ad-Temariām, i Mensa, gli Shoa, i Tigrini, gli Habab, i Maria.
Papa, santo, dottore della Chiesa, detto Magno (Roma ca. 540-604). Nato dalla nobile famiglia Anicia, percorse la carriera politica e nel 573 era prefetto di Roma, carica che sostenne con dignità, so [...]
Paolo); Cena del Santo, con partecipazione di Cristo alla mensa dei poveri (P. Veronese; Vicenza, S.
(Girona). Capoluogo della provincia omonima (comunità autonoma: Catalogna, Spagna), 68 m s.m., 89.890 ab. (stima 2006). [...]
maggiori esempi dello stile tardogotico della Catalogna (dell'originaria costruzione romanica del 1038 restano il chiostro con capitelli figurati, la torre detta “il Carlomagno” e una mensa
(ant. benefìzio) sm. [sec. XIII; dal latino beneficíum]. Qualunque opera rivolta a procurare ad altri un bene o un vantaggio: colmare di beneficio; immemore dei benefici ricevuti. Per estensione, uti [...]
Lo stesso avvenne per l'abate e i monaci nei monasteri; più tardi la mensa vescovile venne essa stessa frazionata per provvedere al servizio religioso nei santuari e per l'erezione
(toscano àngiolo; ant. àgnolo), sm. [sec. XIII; dal greco ángelos, messaggero, tramite il latino cristiano angĕlus]. 1) Essere sovraterreno, creatura incorporea fungente da intermedia [...]
cristiano angĕlus]. 1) Essere sovraterreno, creatura incorporea fungente da intermediario tra Dio e l'uomo, rappresentato generalmente in figura di bellissimo giovane alato: pane, mensa
architetto, urbanista e designer italiano (Robbiate 1905-Milano 1977). Negli anni 1934-45 partecipò, assieme al gruppo di artisti impegnati nei dibattiti e nelle manifestazioni milanesi della rivista [...]
Fra le sue ultime opere vanno ricordate la nuova sede delle Terme di Salsomaggiore (1971), il Palazzo per gli uffici e la mensa della SNAM a San Donato Milanese (1975), entrambe progettate
sm. [sec. XIII; latino tardo maior domus, (servo) maggiore della casa]. [...]
Con Pipino di Héristal la carica di maggiordomo divenne ereditaria. 2) Sulle navi, il preposto ai servizi di mensa.
sf. [sec. XIII; dal latino ecclesiastico benedictío-ōnis]. 1) Atto e formula del benedire: benedizione paterna, materna; la benedizione della mensa, del cibo, prima del pasto; dare, impartire, chiede [...]
sm. [sec. XIV; dal latino quadrātum, da quadrātus, agg.]. [...]
Oggi è il locale destinato a mensa e luogo di ritrovo degli ufficiali o dei sottufficiali.
