Come diventare uno chef stellato
Cucinare è la vostra passione e vorreste trasformarla in un mestiere? Quella del cuoco è una professione sempre più richiesta, che può trovare sbocco in diversi tipi di attività, spesso ben retribuite: dai ristoranti agli alberghi, passando per le navi da crociera, spesso alla ricerca di nuovi talenti da inserire nella Brigata di cucina. E se l’Italia vi sta un po’ stretta, niente paura: un bravo chef può trovare lavoro in qualsiasi parte del mondo. L’iter da seguire per diventare uno chef di successo richiede molta costanza e determinazione, oltre che una certa dose di inventiva e creatività. Fondamentale è scegliere il giusto percorso formativo.
Gli Istituti Professionali per i Servizi Alberghieri
La prima tappa per la formazione di uno chef professionista è l’Istituto Alberghiero, in gergo Ipsar, scegliendo l’indirizzo “cucina”. Per questa scuola sono passati Carlo Cracco, Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo, Davide Oldani e tanti famosi chef italiani. Le Scuole Alberghiere sono diffuse su tutto il territorio nazionale e sfornano ogni anno professionisti molto apprezzati, sia in Italia che all’estero. Possono avere una durata di tre o cinque anni. Al termine dei tre anni si ottiene il diploma di qualifica professionale che già permette di accedere al mondo del lavoro. Al triennio le materie comuni (italiano, matematica, storia, inglese, scienze, educazione fisica, religione) si riducono a 15 ore e quelle di indirizzo salgono a 17. I corsi presso l'Istituto, oltre a fornire una conoscenza sugli alimenti e le tecniche di cucina, servono soprattutto a creare una cultura personale e tecnica e a consentire la conoscenza di almeno due lingue straniere. Il lavoro vero e proprio si impara affiancando come stagisti o come apprendisti gli chef professionisti in grandi alberghi o strutture ricettive.
Molte delle Scuole Alberghiere italiane sono a numero chiuso ed è necessario superare una rigida selezione all’ingresso.
Quale Università scegliere?
Se si desidera proseguire il percorso formativo specializzandosi ulteriormente, dopo il diploma alberghiero è possibile iscriversi all’Università scegliendo indirizzi ad hoc. Ci si può iscrivere, ad esempio, alla facoltà di Scienze Gastronomiche. Tre in particolare gli ambiti in cui i futuri laureati possono cimentarsi: la produzione e il commercio degli alimenti e delle bevande, il turismo enogastronomico e il settore della comunicazione, sempre fondamentale nel momento in cui si decide, ad esempio, di aprire un ristorante.
Se volete specializzarvi nella difficile “arte della pizza” la scelta giusta potrebbe essere l’Università della Pizza di Padova, che offre un percorso formativo multidisciplinare per diventare un professionista del piatto italiano più famoso al mondo. Una figura poliedrica (pizzaiolo, chef, imprenditore) in grado di sfornare un prodotto di alto livello.
Amate il cibo, ma preferite mangiarlo piuttosto che cucinarlo? Potreste optare per la carriera di assaggiatore. Magari per la famosa rivista Il Gambero Rosso. Basta informarsi presso il Centro Studi e Assaggiatori, frequentare i suoi corsi e, se siete veramente ambiziosi, specializzarvi con il Master in analisi sensoriale , che si tiene presso l'Università Cattolica di Piacenza.
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