Prati e giardini verticali: l’ecologia che cresce sulle pareti urbane
La tecnologia si fonde con l'ecologia e la botanica, che a loro volta vengono applicate all'architettura urbana. Il risultato? Grandi innovazioni che "arredano" e fanno respirare l'ambiente cittadino. Tra le ultime frontiere dell'edilizia green troviamo i prati verticali, eco installazioni capaci di diminuire il livello di inquinanti nell'aria nonché di abbassare la temperatura urbana.
Una tendenza, quella delle pareti verdi che nasce dall'arte e dall'avanguardia e, in particolare, da quell'arte che si contamina con il più alto spirito green: pioniere del settore è Patric Blanc, botanico dal quale ha preso avvio l'intuizione secondo la quale un prato verticale non solo fosse capace di abbellire un edificio, ma l'avrebbe senz'altro reso più sostenibile dal punto di vista ambientale.
E se un'idea funziona, perché non far diventare l'intuizione artistica una consuetudine architettonica? Molti artisti l'hanno dimostrato: Jean Nouvel ha ricoperto di un giardino verticale la facciata del Musée du quai Branly di Parigi e Herzog & de Meuron hanno decorato con piante e fiori il Caixa Forum a Madrid.
Sono molte le aziende che hanno fatto di questa intuizione il fiore all'occhiello della propria attività, unendo imprenditoria a spirito ecologico. Ma vediamo da vicino di che si tratta e di come la bioedilizia e in particolare un prato verticale possa diventare un'isola ecologica urbana. E' innegabile, infatti, di come all'interno di un agglomerato urbano le temperature siano più alte rispetto alle zone rurali: il dottor Andrea Krpo ha definito tale fenomeno "Urban Heat Island".
A generare l'UHI concorrono diversi fattori: la presenza massiccia di asfalto, la mancanza di vegetazione, gli effetti creati dall'agglomerato di edifici e, ovviamente, l'attività umana che, sotto forma di automobili e industrie, non fa che aumentare il fenomeno del riscaldamento urbano e globale.
I giardini verticali sono uno dei tanti modi per combattere e diminuire l'Urban Heat Island. Il prato e la vegetazione in generale, infatti, hanno la capacità di rigenerarsi e rigenerare l'ambiente circostante apportando prezioso ossigeno e diminuendo la concentrazione dei livelli di CO2.
Ma non finisce qui, i manti erbosi verticali fungono da termoisolanti, regolarizzando la temperatura degli edifici e abbattendone i picchi durante le afose estati cittadine. E che dire, poi, dell'effetto fonoisolante? Il traffico cittadino e il rumore urbano risultano essere attutiti grazie alla presenza verticale di vegetazione.
Belli da vedere, auspicabili dal punto di vista ecologico: i prati verticali sono uno dei modi con cui si può essere sostenibili anche in città!
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