Tutti gli scrittori che hanno rifiutato il premio Nobel

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Da Sartre a Bob Dylan, passando per Boris Pasternak: chi sono i celebri scrittori che hanno rifiutato il Nobel per la Letteratura.

«Posso perdonare Alfred Nobel per aver inventato la dinamite, ma solo un demone con sembianze umane può aver inventato il Premio Nobel». Con queste parole il 18 novembre 1925 George Bernard Shaw rifiuta i soldi del Premio Nobel, pur accettando il premio per intercessione della moglie. Nel corso degli anni questa scelta è stata copiata da altri vincitori, che hanno detto no all'ambitissimo riconoscimento.

Erik Axel Karlfeldt

Prima di Bernard Shaw, nel 1918 il poeta svedese Erik Axel Karlfeldt rifiuta il Nobel per la letteratura denunciando un conflitto di interessi. Infatti anche lui è un membro dell'Accademia di Stoccolma. Subito dopo la sua morte, avvenuta nel 1931, gli viene comunque assegnato

Boris Pasternak

Nel 1958 è Boris Pasternak, poeta e scrittore russo, a dire no al Nobel per la letteratura, vinto dopo aver pubblicato il libro Il dottor Zivago. La notizia arriva il 23 ottobre 1958. Festeggia la notizia con la moglie e un'amica. Il giorno dopo telegrafa alla segreteria del premio Nobel sette parole: «Immensamente grato, commosso orgoglioso, meravigliato, confuso. Pasternak». Dopo questo gioioso exploit, la stampa russa inizia ad attaccarlo, chiamandolo traditore. Minacciato dal Kgb di una possibile espulsione dalla Russia se avesse accettato l'invito a Stoccolma, Pasternak rifiuta il premio. Il 29 ottobre Pasternak scrive un secondo messaggio alla segreteria del premio Nobel, in cui rifiuta il riconoscimento «per il significato che a questo premio è stato dato dalla società alla quale appartengo».

L’allora segretario dell’Accademia svedese Anders Österling si alzò e disse: «Loro maestà reali, signore e signori, il premio Nobel per la Letteratura quest’anno è stato assegnato allo scrittore sovietico Boris Pasternak, per il suo contributo significativo sia alla poesia contemporanea che alla grande tradizione della narrativa russa. Come sapete, il premiato ha comunicato che non desidera ricevere il premio. Questo rifiuto non comporta naturalmente nessuna modifica per quanto riguarda la validità della sua assegnazione. All’Accademia rimane soltanto da annotare con rammarico che l’assegnazione del premio non potrà avere luogo».

Pasternak muore due anni dopo, il 30 maggio 1960, in totale povertà.

Jean Paul Sartre

Il 22 ottobre 1964 Jean Paul Sartre, scrittore e filosofo francese, vince il Nobel per la letteratura nel 1964. L'Accademia di Svezia gli conferisce il riconoscimento «per la sua opera ricca di idee e piena di spirito di libertà e ricerca della verità». Ma Sartre rifiuta.

«Ho rifiutato il premio Nobel per la letteratura perché rifiuto che qualcuno consacri Sartre prima della sua morte - spiega Sartre - Nessun artista, nessuno scrittore, nessun uomo merita di essere consacrato da vivo, perché ha il potere e la libertà di cambiare del tutto. Il Premio Nobel mi avrebbe innalzato su di un piedistallo allorché non avevo ancora terminato di fare delle cose, di esercitare la mia libertà, di agire e di impegnarmi in prima persona. Ogni mia azione successiva sarebbe stata futile. Non sarò mai depositario del Premio Nobel, fin quando potrò ancora agire rifiutandolo».

Già un mese prima di ricevere la comunicazione ufficiale, Sartre chiarisce la sua posizione in merito a questo tipo di premi. In una lettera del settembre dello stesso anno afferma di non desiderare il premio per ragioni personali e obiettive. Ma quella lettera non arriva all'Accademia. Tantissime critiche investono Sartre per questa decisione, soprattutto da parte della critica letteraria francese.

Bob Dylan

Il 13 ottobre 2016 il Comitato dei Nobel di Stoccolma annuncia il vincitore del premio Nobel per la letteratura: dopo anni in cui il suo nome affiorava tra i potenziali candidati, finalmente Bob Dylan è il vincitore. L'Accademia lo premia per aver «creato una nuova espressione poetica nell'ambito della tradizione della grande canzone americana». Ma per quattro giorni Dylan non risponde alle telefonate dell'Accademia, che alla fine desiste. Tra mezze frasi dette in interviste, promesse di ritirare il premio disattese, il menestrello di Duluth si attira parecchie critiche, nonostante il cantautore si sia detto sempre contento e lusingato del riconoscimento. Alla fine Dylan ritira il premio Nobel il 1° aprile 2017 in una cerimonia piccola e privata, tenutasi in una camera d'albergo. Non riceve subito il premio in denaro, legato al tenere un discorso alla cerimonia di premiazione, anche solo registrato (come ha fatto Alice Munro nel 2013). Il 6 giugno, appena in tempo per ritirare i soldi legati al Nobel tiene un discorso di 27 minuti in cui cita i musicisti e i libri che lo hanno ispirato. Per Dylan, le canzoni «sono vive nella terra dei vivi. Ma le canzoni non sono letteratura. Devono essere cantate non lette. Le parole delle commedie di Shakespeare devono essere recitate sul palco. Proprio come le parole delle canzoni devono essere cantate, non lette sulla pagina».

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