Piazza Fontana: ricordando la strage del 12 dicembre 1969
Era il 12 dicembre 1969 quando alle ore 16.37 scoppiava una bomba collocata nel salone centrale della Banca Nazionale dell’Agricoltura, in piazza Fontana, a Milano.
L’esplosione provocò 17 morti e 80 feriti: cifre che determinarono l’inizio di un’era, quella degli attentati e del terrorismo nel Bel Paese.
Lo stesso pomeriggio del 12 dicembre un’altra bomba inesplosa fu rinvenuta nella sede della Banca Commerciale Italiana, in piazza della Scala, sempre a Milano. Mentre, alle 16:55, ne esplodeva un’altra a Roma nel passaggio sotterraneo fra via Veneto e via di San Basilio provocando 13 vittime.
Lo stesso giorno a Milano venne trovata un’ulteriore bomba inesplosa e a Roma altre due fecero feriti rispettivamente davanti all’Altare della Patria e all’ingresso del museo del Risorgimento in Piazza Venezia.
Il 15 dicembre 1969 in Piazza Duomo si svolsero i funerali delle vittime: una folla silenziosa invase il centro della città meneghina. Un numero esorbitante di persone in segno di solidarietà verso le famiglie dei defunti, ma anche cittadini impauriti da quegli avvenimenti che in un giorno diffusero il terrore sul suolo nazionale.
Si trattava di cinque attentati terroristici che nel giro di 24 ore colpirono le due più grandi città italiane instaurando così un clima di tensione a livello nazionale. Episodi che segnarono anche l’inizio della cosiddetta strategia della tensione, ovvero l’insieme delle stragi e degli atti terroristici che avvennero in Italia nei decenni che seguirono la vittoria alleata della seconda guerra mondiale.
In particolar modo si fa riferimento al periodo che va dal 1969 al 1984.
Ma chi sono i colpevoli dell’accaduto?
In tutti questi anni non è mai stato condannato definitivamente qualcuno per la strage del 12 dicembre 1969. Nonostante tutto, però, dopo lunghissimi processi la magistratura ha riconosciuto delle responsabilità dal punto di vista morale e storico che si possono ricondurre ai neofascisti veneti Franco Freda e Giovanni Ventura.
Una vicenda torbida, quella di piazza Fontana, una giornata nera che diete inizio al periodo della "strategia della tensione", un'epoca densa di attentati terroristici in un'Italia in continua mutazione.
Oggi, a distanza di molti anni, sono ancora in molti a chiedersi chi siano i veri responsabili dell'attentato milanese. Ricordare la strage di piazza Fontana, quindi, non significa solo onorarne le vittime ma anche portare avanti il costante impegno per la ricerca della verità.